Covid-19, “Bardi e Speranza, gli opposti che si attraggono!”. Il grido di allarme dell’imprenditore lucano Vito Franco

Ospitiamo su melandronews.it l’intervento di Vito Franco, imprenditore lucano. 

“A un anno dal mio ultimo intervento, torno a imbrattare pagine di giornale e a scrivere per far si che la mia e la voce di tutti quegli imprenditori stanchi, diventi un grido di “speranza”. I divieti per noi commercianti di mobili, e non solo, è in vigore dal 1° marzo, perché la Basilicata è stata identificata come “zona rossa”. Ora ad un anno dal mio ultimo intervento, dove chiedevo a Bardi una riapertura delle attività lavorative, dopo 60 giorni di fermo, rieccomi che torno a scrivere. Questa volta però lo faccio perché la situazione è oltremodo seria ma allo stesso tempo complessa. Credo che la mia voce, è quella di tutti gli esercenti fermi come me. Bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti, artigiani, negozianti di abbigliamento, negozi di abiti da sposa, e di tutti coloro, che sono stati costretti a chiudere improvvisamente, dopo aver riaperto a rilento e con i dovuti adeguamenti al contrasto del virus. Il 6 Marzo di un anno fa, eravamo ancora estranei a quello che la pandemia avrebbe creato. Ma ora dopo un anno, non è possibile tutto ciò!

 Tutti ci siamo adoperati nel rispetto della salute, dei nostri collaboratori e clienti, seguendo non alla lettera ,ma molto più, le istanze che venivano comunicate e variate di ora in ora.  Ad un anno da tutto questo, credo che la Regione in primis, poi il Governo e i  Ministri, debbano aver pianificato, una tale emergenza, e non possono ancora risultare impreparati difronte a tanto. Abbiamo dato la colpa a Conte, di inefficienza e improvvisazione, ed ecco che Renzi per motivi discutibili, mette in discussione il Governo ; ciao Conte e benvenuto Draghi. Nel contempo  Arcuri si dimette e lo sostituisce il Lucano Figliuolo. Anche qui pensieri e parole contrastanti, la Azzolina ha chiesto e ottenuto banchi a rotelle per le scuole, ma i ragazzi seguono le lezioni in DAD! Ma io mi domando e dico: “anziché fare la lotta tra di voi, volete un attimo pensare a noi? Resto perplesso. Tutto questo per dire semplicemente che forse, noi cittadini ci siamo stancati di essere spettatori silenziosi di un Governo, che anziché lavorare per il suo popolo, lavora in senso contrario, come il gambero, che ad ogni passo avanti, ne fa due indietro!

Un insieme di manovre volte a renderci la libertà tolta, ma che alla fine si sono concluse con la chiusura totale. Beh, direi che forse i nostri amministratori, come Il presidente della Regione Bardi o come il Ministro Speranza, anche lui Lucano, debbano iniziare a pensare, in senso stretto, alla Basilicata che li ha votati e che vuole in qualche modo essere rappresentata! Aprire quanto prima la Regione e chiudere in modo circoscritto quei comuni che hanno un tasso di contagio alto, è la soluzione più congrua e coerente. Dialogare con gli istituti sanitari e rendere le notizie quanto più attendibili possibile.

Non è più concesso l’errore, la comunicazione sbagliata  e le chiusure  assolute delle attività. Necessitiamo di lavorare per rimanere a galla in questa situazione catastrofica. Attività come le mie non possono più permettersi questi fermi improvvisi e mal comunicati. Lavorare bene  richiede costanza, organizzazione e rendimento giornaliero. Cosa che il Governo sta impedendo giorno dopo giorno e ora dopo ora. Ma deve dirlo Vito Franco, o siete capaci di capirlo da soli? E per quanto riguarda i vaccini, potevate quantomeno stabilire un organizzazione prima, 6 mesi fa ad esempio , non si può risultare impreparati dinnanzi ad una pandemia mondiale, non è più concesso. Come non è più concesso chiedere a noi imprenditori di chiudere le nostre attività. Dopo un anno abbondante, avete il dovere di garantire sicurezza e sostegno a tutti noi che ci siamo fidati e esposti non solo economicamente ma anche moralmente .

Votandovi abbiamo dato fiducia alla vostra preparazione culturale, morale e lavorativa a tutela dei nostri interessi. Ma ad oggi purtroppo riscontro paura e incoerenza in tuto ciò. La richiesta è quella di riaprire tutto, entro il 10 Marzo, e garantire individualmente sicurezza nelle attività e chiudere la dove è necessario i comuni con un tasso di contagio superiore alla media.

Siamo stanchi non è più nelle nostre forze rimanere a galla in un deserto senza speranza!

Vito Franco

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