Prosegue incessantemente l’attività chirurgica della U.O.C. di Otorinolaringoiatria dell’A.O. S. Carlo nonostante le difficoltà conseguenti alla pandemia ed anzi riprende l’attività di posizionamento delle protesi fonatorie che garantiscono il recupero immediato della voce ai pazienti laringectomizzati
“La laringectomia totale -spiegano i medici della unità operativa di Otorinolaringoiatria del nosocomio potentino- è l’intervento di elezione che consente la guarigione dal tumore, ma la rimozione del principale organo deputato alla produzione della voce condanna questi pazienti al silenzio o voci artificiali (mediante l’utilizzo di microfoni) o a voce tracheo-esofagea (che può richiedere enorme sforzo e un difficile apprendimento da parte del paziente). Ad oggi, parlare con voce protesica è il metodo più utilizzato dai pazienti laringectomizzati garantendo qualità della voce più naturale e comprensibile, una parlata fluente, completa e con tempo di fonazione più lungo ma soprattutto facile da imparare da parte del paziente con tempi di apprendimento veloci. La protesi, interamente fornita dal SSN -concludono i medici- viene inserita in una piccola apertura (fistola) tra la trachea ed il tubo digerente (esofago): funziona attraverso un meccanismo di chiusura automatico dello stoma grazie a una membrana, solitamente a forma di semiluna, in grado di intercettare l’aria di fonazione in uscita dallo stoma e deviarla verso la protesi tracheo-esofagea, avviando, in tal modo, il processo fonatorio”. L’impegno dell’intera equipe (Dott. Sante Abriola, Dott. Giuseppe Bucci, Dott.ssa Ida Casorelli, Dott.ssa Loanna Giuzio, Dott. Giuseppe Michele Mangone, Dott. Gerardo Nolè e della logopedista Dott.ssa Gabriella Carelli) guidata dal direttore, Dott. Lorenzo Santandrea, permette in tempi brevissimi, il recupero della voce ai pazienti che sono stati sottoposti ad intervento di laringectomia totale.