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Covid-19 e anticorpi monoclonali in Basilicata. A Potenza 16 somministrazioni, a Matera al via a breve

Sedici pazienti al San Carlo di Potenza curati con gli anticorpi monoclonali e nessuno al Madonna delle Grazie di Matera. Perchè? A sollevare interrogativi e preoccupazioni è la società italiana dei medici di medicina generale della provincia di Matera. «A due settimane dall’annuncio che anche in Basilicata è cominciata la somministrazione di anticorpi monoclonali per la terapia di pazienti con sintomi lievi o moderati di Covid-19 che presentino particolari fattori di rischio, ci risulta che presso l’Ospedale di Matera questo trattamento non sia ancora disponibile» sottolineano. «Secondo quanto previsto nel Documento di indirizzo redatto dal Dipartimento Politiche della persona, pubblicato sul portale della Regione Basilicata ma non ancora diffuso agli addetti ai lavori, “saranno i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta a segnalare i pazienti potenzialmente idonei alla terapia, mentre gli specialisti delle unità operative di Malattie infettive del ‘San Carlo’ di Potenza e del ‘Madonna delle Grazie’ di Matera verificheranno le condizioni per l’eleggibilità dei vari soggetti e provvederanno alla somministrazione degli anticorpi monoclonali”.

I preparati destinati alla terapia precoce dei pazienti Covid ad elevato rischio di progressione verso forme gravi di malattia giacciono ad oggi inutilizzati nelle celle frigorifere della farmacia ospedaliera del Madonna delle Grazie di Matera» accusano dal Simg. «Non così presso l’Ospedale San Carlo di Potenza dove al 15 aprile scorso risultano effettuati un totale di 18 trattamenti, secondo quanto riportato dal 2° Rapporto AIFA di monitoraggio. La SIMG – Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – ha avviato molteplici iniziative di formazione ed informazione. Gli anticorpi monoclonali, quattro quelli finora autorizzati, sono l’unica arma efficace nella fase precoce della malattia, riuscendo ad evitare che la patologia evolva in una forma più grave; la loro efficacia è però condizionata dalla tempestività dell’impiego: devono essere somministrati infatti entro 72 ore dall’inizio dell’infezione e non oltre 10 giorni dalla rilevazione del virus. Indirizzato a pazienti non ospedalizzati il trattamento può essere effettuato, al contrario di quanto auspicabile, solo nei centri ospedalieri abilitati dalla regione: è prevista l’infusione di una singola dose per via endovenosa, in un tempo variabile tra i 15 e i 60 minuti. In considerazione dell’andamento dell’infezione», conclude Erasmo Bitetti della Simg, «nella nostra regione, con un calo della pressione sui reparti ospedalieri, con la riduzione dell’età ma non del numero dei contagiati chiedo di conoscere quali siano le ragioni che impediscono l’immediato avvio del trattamento con anticorpi monoclonali anche nella provincia di Matera».

Fonte: Il Quotidiano del Sud

Intanto nella giornata di ieri è intervenuto l’assessore alla Salute, Rocco Leone, che si è detto soddisfatto. “Siamo certi che, in linea con il documento di indirizzo del Dipartimento Politiche della persona, la sinergia tra i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e gli specialisti ospedalieri interessati permetterà alla Basilicata di raggiungere risultanti importanti anche sul fronte del trattamento con anticorpi monoclonali dei pazienti positivi al Covid-19”. A breve è stato annunciato che prenderà il via la somministrazione anche all’ASM.

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