Una delegazione del Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro, è stata ospitata nel Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese nell’ambito di un accordo finalizzato a
Questa sessione di sopralluoghi era stata preceduta da una prima fase di incontri e di scambio di informazioni, volta a sviluppare un protocollo operativo per un monitoraggio a lungo termine e a valutare la fattibilità di un programma di ripopolamento, anche in collaborazione con altre aree protette della Regione. Il grifone in valle è monitorato costantemente dall’Ufficio Conservazione del Parco Nazionale del Pollino, attraverso trasmittenti GPS, e dai Carabinieri Forestali Reparto Parco Nazionale Val d’Agri Lagonegrese. La colonia insediatasi in Val d’Agri è costituita purtroppo da pochi individui provenienti dal vicino Parco Nazionale del Pollino, dove generalmente gli animali si recano per alimentarsi al carnaio. Questa colonia, dopo una prima fase di crescita
Il Commissario si dice certo che la collaborazione con il Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro potrà garantire le necessarie competenze ed esperienze per gestire al meglio la fase preliminare di progettazione e le successive fasi di sviluppo che porteranno, ci si augura presto, ad un aumento della consistenza del grifone in Val d’Agri. Il Commissario ricorda anche il suo impegno a collaborare con gli organi regionali competenti al fine di intraprendere un percorso istituzionale che permetta la regolamentazione dei carnai aziendali, sulla base dell’esperienza fatta in Sardegna grazie al progetto Life Under Griffon Wings. Questo aspetto, fondamentale per la conservazione dei necrofagi, da una parte garantirebbe un’azione di conservazione basilare, dall’altro assicurerebbe uno sgravio di incombenze per le aziende che potrebbero anche avvalersi di nuove fonti economiche provenienti dall’eco-turismo, legato all’osservazione dei necrofagi in natura.