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Gli operatori dello spettacolo e della cultura di Basilicata chiedono risposte a Bardi. Nasce un’assemblea permanente del settore

La riunione fondativa dell’Assemblea Permanente Spettacolo svoltasi a Tito sabato scorso è stata l’occasione per dibattere delle difficoltà del settore e delle carenze della Regione

È nata l’Assemblea Permanente Spettacolo di Basilicata. All’incontro fondativo, svoltosi sabato 15 maggio presso il centro per la creatività Cecilia di Tito, è intervenuta una larga rappresentanza del mondo dello spettacolo e della cultura lucano. Circa ottanta gli operatori presenti, tra cui rappresentanti di organizzazioni iscritte all’albo regionale dello spettacolo (riconosciute e non riconosciute dal Ministero della Cultura), organizzazioni iscritte all’albo regionale delle associazioni culturali, lavoratori singoli, service tecnici (audio, luci, video), associazioni di categoria. L’Assemblea Permanente Spettacolo di Basilicata nasce dall’esigenza, fattasi urgenza negli ultimi anni, di trovare le misure più adatte per far fronte alla mancata attuazione, da parte del Governo della Basilicata, di iniziative per lo sviluppo e la promozione del settore dello spettacolo (normato dalla Legge Regionale n. 37/2014) e più in generale della cultura (su cui agiscono la Legge Regionale n. 22/88 e la Legge Regionale n. 27/2015).

Dal dibattito è emersa la necessità di chiedere al presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, una chiara risposta in merito ai contributi allo spettacolo previsti dalla Legge Regionale n. 37/2014, che negli ultimi tre anni hanno subito un netto taglio di un milione di euro rispetto all’annualità 2019, mentre per le annualità 2020 e 2021 è mancata completamente la pubblicazione del previsto piano di sostegno, con conseguenze per tutto l’indotto. È stato sottolineato, inoltre, come nell’anno della pandemia da Covid-19 non sia stato previsto alcun fondo di emergenza a sostegno delle organizzazioni e dei lavoratori dello spettacolo, delle imprese creative e delle associazioni culturali, pesantemente colpite dalle conseguenze della crisi sanitaria al pari di altri settori economici.

Durante il confronto tra gli operatori intervenuti, è stato evidenziato il ruolo fondamentale che la cultura riveste nella crescita e nel progresso delle comunità e dei territori (il cui primo contatto sono i Comuni, che con l’ANCI esprimono inoltre un rappresentante all’interno dell’Osservatorio Spettacolo) e come essa non sia considerata un asse strategico dalla massima istituzione regionale. È fondamentale, invece, che la Regione Basilicata metta in atto azioni programmatiche a lungo termine e politiche culturali legate a un piano strategico, per portare avanti con profitto un percorso di sviluppo diffuso e sostenibile, per il quale è necessario un investimento economico minimo, ma capace di generare un valore enorme in termini di welfare sociale e di cura delle fragilità e delle marginalità.

Tra le altre tematiche venute fuori, ci sono state il bisogno di sostegno da parte degli enti che beneficiano del lavoro degli operatori culturali (scuole, carceri, servizi sociali), la necessità di dialogare con il Ministero con maggiore forza, anche attraverso l’istituzione di un assessorato regionale alla cultura, la tutela della dimensione professionistica di chi lavora nello spettacolo. L’assenza di un’azione e di una visione della Regione su tutti i fronti culturali è stato rimarcato anche dai project leader di Matera 2019, la cui esperienza al momento non viene messa a frutto.

A tutela delle politiche culturali regionali, l’Assemblea Permanente Spettacolo di Basilicata chiede al presidente Bardi di sottoscrivere un accordo per accogliere formalmente le istanze degli operatori, in occasione di un secondo incontro da convocare nelle prossime settimane. Nel frattempo l’assemblea prevede di effettuare un sit-in di protesta davanti alla sede della Regione Basilicata e di inviare comunicazione al ministro Franceschini, alla sottosegretaria Borgonzoni e al governo centrale.

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