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Grande emozione nella commemorazione in praesentia, a Rionero in Vulture e Ruvo del Monte, dell’artista Engel von Bergeiche, nel decennale della sua morte

Tra drastiche misure anti-Covid 19, si è svolta la doppia commemorazione di Engel von Bergeiche (all’anagrafe Angelo Calderone), poeta-scrittore originario di Ruvo del Monte, nel decennale della sua morte, avvenuta il 7 luglio 2011, a Bologna. La prima location dell’evento è stato l’atrio- giardino dello storico palazzo dove visse Giustino Fortunato, a Rionero in V. Qui, il 21 agosto 2021, sono convenuti numerosi poeti, scrittori e maestri delle arti figurative, provenienti da diverse località italiane. A fare gli onori di casa: Rossella Calderone, presidente e fondatrice dell’Associazione Artistico-letteraria & Concorso eponimo “Engel von Bergeiche”; lo scrivente, in qualità di fratello, e Concetta Liuzzo, vedova dell’artista; il factotum logistico Diego Vaira; la Presidente del Consiglio comunale di Rionero in Vulture, dr.ssa Rossella Brenna; l’avv. Aurelio Pace; il dr. Giovanni Russo, socio del sodalizio. A presentare la serata, l’ottimo Antonio Petrino. Dopo i convenevoli da parte dei vertici dell’Associazione, è intervenuta la dr.ssa Brenna, che si è detta onorata di ospitare un evento così importante, in un luogo così denso di storia, dove sono passati Benedetto Croce, Giuseppe Zanardelli, Giorgio Napolitano et al. Prima che prendessero la parola gli artisti, l’avv. Pace ha sottolineato “l’importanza della memoria storica come valore culturale unificante”. Tra gli ospiti illustri seduti all’ombra delle grandi querce secolari che svettano sulla location, erano presenti la dr.ssa Merisabell Calitri, nota storica dell’arte, il pittore Dialkan, e l’arch. Michele Metallo, Sindaco di Ruvo del Monte, che ha portato il saluto del suo Comune.  Francesco Prioli, di Torino, ha subito letto una poesia della sua raccolta “Fiabe del niente e del mondo”(Aletti Editore, 2020). Poi, Rossella Calderone ha usato la sua voce per una poesia di Lorenzo Piccirillo, di Latina. Danila Marchi, di Imperia, ha letto un suo testo ispirato a don Lorenzo Milani: “Voglio stare con gli ultimi”. Ratificata la nomina a “socio onorario” dell’Associazione ai giornalisti Marco Cianca, del Corriere della Sera, e Francesco Preziuso, sono seguite alcune promozioni di proprie opere di Vittoria Simone, di Roma; del prof. Aldo Libutti e di Antonio Baldinetti. Momento emozionante della serata: l’esibizione della piccola Rocxana Bente, brava scolara di origini rumene, che ha letto una sua short story avente per protagonista proprio Angelo Calderone:<< C’era una volta un signore di nome Angelo che, come altre persone è emigrato in Germania. Andava a lavorare tutti i giorni, con umiltà per portare il pane a casa. (…) Ma un brutto giorno, mentre stava tornando a casa, incontrò un brutto destino. (…) Quelli successivi furono mesi bruttissimi, ma lui non si lasciò abbattere. Si dedicò così all’arte, prima attraverso le miniature e dopo con la scrittura. (…) Dai suoi versi ho imparato molto: scriveva su tutto, sulla bellezza della natura, sull’amore, sulla crudeltà umana. Il 7 luglio 2011 Angelo venne a mancare, ma mai verrà a mancare il suo ricordo che è forte nell’animo di sua figlia Rossella e di tutti noi. E’ stata infatti la figlia, che sulla buona scia del padre ha dato vita a questa associazione, grazie alla quale ho mosso i primi passi verso il mondo della poesia.(…) Grazie per gli insegnamenti che ci hai lasciato, caro Angelo. Firmato: Rocxana.>> In calce a questo ricordo gentile, la piccola ha letto una sua semplice poesia, intitolata “Una stella”, toccando i cuori di tutti i presenti. Ad allungare il filo delle emozioni ha provveduto subito dopo Ramona Breje, fresca di Maturità scientifica, sorella della precedente, che, con animo nobile, ricchezza lessicale e capacità critica, intrecciando poesia e prosa, ha letto una toccante lettera indirizzata idealmente ad Engel von Bergeiche. Eccone uno stralcio: << (…) Non ho avuto il piacere di conoscerti nella tua persona, ma ho conosciuto la tua anima attraverso le tue parole. Mi rendo conto di aver perso un treno importante della mia vita: il treno su cui, una volta salita, avrei potuto scoprire un mondo meraviglioso; per fortuna i tuoi versi fanno da ferrovia ed io li percorro con occhi che sfavillano di curiosità e petto che si riempie d’immenso. Ho imparato a conoscerti proprio così, leggendo di te e ascoltando di te come un nipote ascolta le storie di un caro vecchio nonno sfuggito alla guerra o tormentato dal diventare uno straniero. Mi ci trovo nelle tue parole perché straniero sei stato tu e straniera sono io, e come te ho capito che l’unico modo per non essere tale è conoscere. (…) Come te sono emigrata anche io, conosco il sapore della solitudine in una terra spesso ostile, la stessa che hai imparato ad amare e quella che ti ha causato tanto dolore. (…) Il giorno in cui hai cominciato a brillare di luce propria il cielo si è spento in un profondo pianto. Sapeva di aver perso una persona più unica che rara, un’anima di cui la terra è priva nell’epoca contemporanea. (…) Sai , le menti aperte come la tua non vanno più di moda: le priorità sono cambiate ed è più praticata la critica della conoscenza. (…) I tuoi insegnamenti sono ancora cari a qualcuno e lo rimarranno in eterno in quanto alcune anime qui ci sono ancora e combaciano con la tua: finché ciò avviene, finché la tua memoria illuminerà le menti, nulla sarà perduto. Chissà cosa penseresti a vedere questo mondo adesso e quanto sollievo potrebbe dare al mio cuore la tua presenza; ma mi piace immaginarti qui, al mio fianco a riempirmi di un flusso vitale che tutto può vincere, anche questo male. Mi piace pensarti tra montagne verdi e colline infiorate, (…) proprio lì dove amavi stare. E ti penso ancora libero, come la brezza marina e gioioso come un dì festoso. Di te ho ascoltato e da te ho appreso il vero significato dell’amore, dell’affetto infinito che possiamo donare. Me lo hai insegnato quando, preso dalla riflessione, hai aperto quella gabbia che teneva incastrato il pennuto a te tanto caro. (…) Perché è questo l’amor sublime: mettere il bene altrui prima del proprio e dare in dono il regalo più grande: la libertà. E allora, mio caro cantore della Quercia di Montagna, libertà a te. Angelo sei stato e angelo sei. Firmato: Ramona>>

 Il 22 agosto si è replicato presso il Centro sociale di Ruvo del Monte, paese natio dell’artista celebrato, dove il programma si è arricchito di un video del 2012, prodotto da Rossella Calderone, sulla figura del padre, e di un’esibizione straordinaria di Andrej Bandieri, di Carpi (fotografo, mental coach, poeta), che, nella veste di maestro di “jujitsu”, antica arte marziale giapponese, ha lasciato l’attenta platea senza fiato. Poi è stata la volta dell’ex preside Pietro Fasanella, che, magnificando entusiasta la figura del compianto poeta-scrittore, ha auspicato che venga al più presto intitolata una struttura pubblica come la locale Scuola Primaria ad Angelo Calderone: ”colui che ha dato e dà, anche post mortem, tanto lustro alla comunità ruvese e lucana”. L’ex preside Vittoria Lucia Cefola, invece, ha portato la sua testimonianza leggendo una poesia di Angelo. Quindi, Pasquale Campagna, artista 84enne di Rapolla, ha letto alcune liriche del poeta, seguito sulla stessa scia dall’ins. Nicoletta Ciampa con la lirica “Amore e fratellanza”. Last but not least, il reporter ha letto l’articolo dedicato ad personam su Melandro News del 7 luglio u.s, oltre a declamare “Osservando”, poesia anti-droga. Ospite d’eccezione è stato il dr. Davide Vodola, scienziato presso l’Università di Bologna, coautore di una importante ricerca nel campo dei computers quantistici, pubblicata sulla rivista inglese “Nature”( trattata su questa testata il 13-3-2021). A lui è stata conferita la medaglia ricordo dell’Associazione: il giusto suggello ad una memorabile due giorni culturale in sicurezza, ben riuscita. Feedback? Positivo, ovviamente, grazie anche alla collaborazione della Pro Loco di Rionero in V. e della hostess Silvia Pelosi, di Ruvo!

Prof. Domenico Calderone

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