Le ultime ricerche di mercato parlano chiaro: l’86% degli utenti Internet gioca su qualsiasi tipo di dispositivo. Una percentuale che non è mai scesa dal 2015. Insomma, ormai è chiaro: il gaming online è ora il mezzo dominante, grazie anche al 22% dei giocatori che affermano di avere acquistato un gioco tramite servizio digitale nell’ultimo mese.
Un’industria in costante ascesa, che si è confermata nell’ultimo anno e mezzo anche attraverso la pandemia Covid 19. E stando a quanto affermano da Ninja Marketing la crescita non si fermerà: entro il 2023 infatti il giro d’affari del mercato del gioco online supererà i 200 miliardi di euro. Un’altra cosa da tenere in considerazione è che il 35% dei followers degli eSport segue un giocatore specifico o una squadra di eSport sui Social Media. E questa è una grande chiave di interpretazione. Perché i social media possono dirci molto su chi gioca online, sia dal punto di vista amatoriale che dal punto di vista professionale.
“I social sono ormai diventati un punto di forza fondamentale – spiegano dalla redazione di SlotmachineAAMS – anche se molti gamers attivi nel mondo ad esempio delle slot sono sbarcati da tempo su YouTube ma non hanno ancora sfruttato il canale Twitch”.
Prima di avventurarsi in questo spazio, però, occorre definire il target “gamers” e capire che sotto questo nome finiscono una grandissima varietà di identità e di sottogruppi. Giocatori che cercano siti per motivi differenti e soprattutto su dispositivi diversi, chi guarda le dirette live dei professionisti, chi segue gli eSports. Molto utile in questo senso è il report “The Gaming Playbook” pubblicato da Global Web Index (link originale), al cui interno si possono leggere i dati tratti dalla ricerca effettuata su quasi 20 mila giocatori di età compresa tra 16 e 64 anni, condotta in 15 mercati (dall’Australia al Brasile, dal Canada alla Francia, passando Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Messico).
Che quello che se ne può trarre è che il target gamers è più vasto di quanto si possa immaginare, che i gamers usano due o più console diverse, che il videogioco non rappresenta la totalità di quel gamer ma occorre vedere anche gli acquisti in app e i componenti aggiuntivi e infine che gli eSport stanno catalizzando gli investimenti pubblicitari. In particolar modo i ricavi pubblicitari provenienti solo dagli eSport sfioreranno i $1,8 miliardi entro il 2023.