Le criptovalute sono da tempo un fenomeno di massa, popolare: un tempo a trattarle erano gli investitori alla ricerca di occasioni di guadagno per remunerare lautamente il rischio, nel corso degli ultimi anni anche i grandi fondi d’investimento, ovvero gli investitori istituzionali, hanno deciso di allargare il loro raggio d’azione agli asset digitali. La domanda d’obbligo, alla luce della nuova situazione, non può che essere la seguente: come trarre profitto dal trading di criptovalute? Vediamo qualche consiglio con l’aiuto del portale GuidaCriptovalute.
La volatilità è un problema di non poco conto
Quando si parla di criptovalute, il primo aspetto da prendere in considerazione è la loro proverbiale volatilità. Se le oscillazioni di prezzo sono una caratteristica degli asset finanziari, nel caso del denaro digitale questo aspetto è ancora più evidente.
Soltanto negli ultimi giorni si è assistito al caso di Avalanche e Terra, che in un arco temporale di poche ore si sono rafforzate con crescite a doppia cifra. Basta in effetti un semplice tweet di una personalità di rilievo su un token, per spingere un gran numero di investitori a spostare i propri soldi su di esso. E a venderlo per trarne profitto. Proprio per questo chi si accosta alle criptovalute deve fare grande attenzione.
Non solo Bitcoin
Se Bitcoin è costantemente sotto i riflettori, la scena crypto è però formato da migliaia di monete virtuali tra le quali sono moltissimi i progetti che promettono una grande crescita o che l’hanno conseguita nel corso degli ultimi anni. Se Avalanche e Terra sono in questo momento i più arrembanti, non vanno dimenticati altri network che si ripromettono di attaccare le posizioni di BTC e Ethereum. A partire da Cardano, considerato da molti una sorta di convitato di pietra in ambito DeFi (finanza decentralizzata), per le caratteristiche evidenziate.
L’aspetto legislativo e quello ambientale
Nel corso degli ultimi anni, l’atmosfera intorno alle criptovalute si è andata alleggerendo. Alcuni vecchi detrattori, ad esempio il CEO di JP Morgan Chase Bank, hanno anzi sostanzialmente ribaltato le posizioni originarie. L’accettazione istituzionale di Bitcoin e Altcoin continua a crescere, anche grazie ad un ritorno dell’inflazione, tale da spingere gli investitori a cercare alternative.
La politica, però, sembra non tenere il passo in tal senso. Nel corso delle ultime settimane, infatti, il fronte avverso al denaro digitale si è andato sensibilmente rafforzando. In particolare, in Europa si fa sentire la voce di Svezia e Norvegia, che chiedono risolutamente il bando al mining di criptovalute. Una richiesta motivata soprattutto dalle sempre più forti preoccupazioni di carattere ambientale.
Le attività collegate al denaro virtuale, infatti, sono estremamente energivore, anche perché ancora fondate sull’utilizzo di fonti fossili. Ove le aziende del settore non riescano a dare risposte concrete alle preoccupazioni in questione, il quadro per le criptovalute potrebbe sensibilmente complicarsi, sino ad arrivare a bandi più o meno locali tali da metterne in pericolo la stessa sopravvivenza.