“L’espressione formulata nel commento non appare così eloquente da permettere di individuare in maniera equivoca la persona offesa”, e quindi non c’è alcun reato di diffamazione
Paterna, per motivi di studio e lavoro, ha vissuto per diversi anni nella cittadina stresiana. Ben integrato nel tessuto sociale di Stresa, si è candidato come consigliere comunale nella tornata elettorale del 2020. In un gruppo Facebook, rispondendo a un post, ha scritto un commento dove riportava che il “sig. Tizio non deve perdere tempo per certa gente che vale meno di zero. Che istiga soltanto”. Secondo una persona, richiamata nel post principale, Paterna gli avrebbe diretto chiaramente queste offese, “lesive”, ha riportato il denunciante nell’atto di denuncia querela “delle qualità personali, morali e sociali, nonchè lesive della sua immagine, onore, dignità, decoro e reputazione”. Insieme a Paterna, denunciato anche un 56enne, amministratore del gruppo Facebook oggetto del post incriminato. Nel post, per rendere l’idea, si discuteva di un nuovo incarico affidato all’interno del Comando della Polizia Locale. Contestato anche un “mi piace” al commento di Paterna. Esaminati gli atti e la tesi difensiva fatta pervenire dal 22enne vietrese, difeso dall’avv. Canio Di Milia.
Il procedimento è stato trattato anche in Camera di Consiglio a seguito dell’opposizione all’archiviazione da parte del denunciante. Ma a mettere la parola fine alla vicenda è stato il Giudice per le Udienze Preliminari, Annalisa Palomba, che ha emesso decreto di archiviazione perchè il fatto non costituisce reato.
Claudio Buono