In Italia nel 2021 le ecomafie continuano ad affondare le loro radici nell’ambiente, spinte da interessi trasversali in cui si intrecciano sempre di più criminalità ambientale, economica
e organizzata in un triangolo perfetto. Il risultato è un attacco diretto, nudo e crudo, grazie anche ad una spinta maggiore della corruzione e degli illeciti amministrativi. A fare il punto con dati e storie è il nuovo report Ecomafia 2022, realizzato da Legambiente con il sostegno di NOVAMONT e edito da Edizioni Ambiente. Nel 2021 i reati contro l’ambiente non scendono sotto il muro dei 30mila illeciti (accertati 30.590), registrando una media di quasi 84 reati al giorno, circa 3,5 ogni ora. Un dato preoccupante e che continua a restare alto, nonostante la leggera flessione rispetto ai dati del 2020, mentre crescono gli arresti toccando quota 368, +11,9% rispetto al 2020. Sono 59.268 gli illeciti amministrativi contestati, con una media di 162 al giorno, 6,7 ogni ora.
Nella classifica generale delle illegalità ambientali la Basilicata si colloca al 14° posto (dati 2021) e quindi peggiora di una posizione rispetto al 2020, con una leggera riduzione del numero totale dei reati (931 contro 978). I reati accertati rappresentano il 3% del totale nazionale, un valore elevato se considerato in rapporto alla popolazione residente, ma su questo aspetto va
Nella classifica relativa al ciclo del cemento la Basilicata peggiora di una posizione rispetto al 2020 in termini di reati accertati (dall’11° al 10° posto a livello nazionale, il 3,7% del totale). Il numero dei reati è costante (da 358 a 352) diminuiscono leggermente i sequestri (da 42 a 33) e le persone denunciate (da 387 a 313). Nella classifica provinciale delle illegalità nel ciclo del cemento balza negativamente agli occhi il dato della provincia di Potenza che occupa la 7a posizione (ma nel 2020 era 4a), mentre la provincia di Matera è al 18° posto. Va sempre ricordato, a proposito di cemento illegale, che la Basilicata è molto in ritardo negli abbattimenti degli abusi edilizi: dal 2004 al2020 su 732 ordinanze di demolizione ne sono stati eseguite 190, quindi il 26% al di sotto della pur insoddisfacente media nazionale del 33%. Nella classifica relativa al ciclo dei rifiuti, nel 2021 sono state accertati 197 reati (nel 2020 erano 187) con la Basilicata che si colloca in 16a posizione (la stessa del 2020). Aumentano le persone denunciate e i sequestri. Potenza è al 17° posto nelle classifiche provinciali dei reati sui rifiuti. Inoltre in Basilicata dal 2013 ad oggi si sono verificati 4 incendi negli impianti di trattamento, smaltimento e recupero rifiuti (lo 0,3% del totale nazionale).
Diminuiscono le infrazioni accertate a danno degli animali (sono 49 mentre erano 58 nel 2020) con 12 persone denunciate (in diminuzione) e 30 sequestri (in aumento). Tuttavia solo la Val d’Aosta ha meno reati contro la fauna rispetto alla Basilicata. Mentre i reati contro il patrimonio culturale in Basilicata sono irrilevanti (1 solo furto d’arte nel 2021), lo stesso non si può dire dei reati contro il patrimonio boschivo con 331 reati accertati nel 2021 (7a Regione in Italia, più del 35% del totale regionale) pari a oltre il 6% del totale nazionale con 37 persone denunciate e 2 arrestate. Quindi permane un forte squilibrio, come nel resto d’Italia, tra il numero di reati, le persone denunciate e, soprattutto, quelle arrestate.
Fonte: Il Quotidiano del Sud