“Esaminare e interrogarsi su tale situazione – ha aggiunto l’on. Gemma – non può significare piangersi addosso e limitarsi a denunciare quello che non va. Quando ci sono dati così netti tocca alla politica e alle pubbliche istituzioni attivare tutte le misure possibili. E mai come ora gli strumenti finanziari non mancano. Per quanto riguarda la Basilicata, ci sono un miliardo e 482 milioni di euro già assegnati dal Pnrr e c’è una dotazione di 983 milioni di euro per il Programma regionale FESR e FSE+ per il 2021-2027 approvato dalla Commissione Ue il 16 dicembre scorso. Partendo da queste enormi disponibilità economiche, sulle quali riponiamo molta fiducia, – ha esortato l’europarlamentare – occorre lavorare per invertire la tendenza e, così come evidenzia la classifica de “Il Sole 24 Ore”, bisogna intervenire su sette aspetti principali: ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia, società e salute, ambiente e servizi, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero”.
“Sappiamo bene che la crisi che morde il Mezzogiorno parte da lontano ed ora è legata anche all’inflazione, alla guerra in Ucraina e al caro energia, ma non possiamo rischiare che il divario con il resto del Paese si allarghi. Il Sud Italia – ha concluso l’on. Gemma – paga una sempre più marcata marginalizzazione economica con tessuti economici e produttivi totalmente assenti su interi territori, che aggravano la disoccupazione e le possibilità infrastrutturali, di sviluppo e vivibilità territoriali. Se non vogliamo che questi divari diventino incolmabili e insostenibili per milioni di cittadini italiani dobbiamo essere sempre più rigorosi sulla gestione dei fondi pubblici e pensare seriamente ad una programmazione e a uno sviluppo economico per il Mezzogiorno e la Basilicata”.