Il centro storico di Potenza dal 2012 al 2022 ha perso 84 negozi di commercio al dettaglio (erano 437 e a giugno 2022 sono diventati 353). Crescono invece gli alberghi, i bar e i ristoranti ma complessivamente di appena 2 unità, senza dunque riuscire a compensare le riduzioni del commercio. Solo bar, in totale 70, resistono alla desertificazione commerciale. Nei quartieri (tutta l’area cosiddetta non centro storico) a cessare sono 54 attività di commercio al dettaglio, quasi del tutto compensate da 53 alberghi, ristoranti e bar in più rispetto al 2022. E’ quanto emerge dal report
Cambia anche il tessuto commerciale all’interno dei centri storici con sempre meno negozi di beni tradizionali (libri e giocattoli -31,5%, mobili e ferramenta -30,5%, abbigliamento -21,8%) e sempre più servizi e tecnologia (farmacie +12,6%, computer e telefonia +10,8%), attività di alloggio (+43,3%) e ristorazione (+4%).
La modificazione e la riduzione dei livelli di servizio offerto dai negozi in sede fissa . evidenzia Confcommercio – confina con il rischio di desertificazione commerciale delle nostre città dove, negli ultimi 10 anni, la densità commerciale è passata da 9 a 7,3 negozi per mille abitanti (un calo di quasi il 20%). Per evitare gli effetti più gravi di questo fenomeno, per il commercio di prossimità non c’è altra strada che puntare su efficienza e produttività anche attraverso una maggiore innovazione e una ridefinizione dell’offerta.
Per Fausto Demare, presidente Confcommercio Potenza, “è un nuovo campanello d’allarme: il centro storico del capoluogo di regione è a “rischio desertificazione” e purtroppo, dopo la “fuga” di tanti uffici pubblici e statali, non solo commerciale. Non c’è più tempo da perdere”. In proposito, Confcommercio Potenza, insieme alla Camera di Commercio Basilicata, ha lanciato un’iniziativa il 17 settembre scorso, attraverso un incontro-dibattito a Potenza per affrontare la rigenerazione urbana del centro storico di Potenza, intesa come “esperienza pilota” da estendere agli altri centri storici e offerto un esempio concreto di rivitalizzazione con la manifestazione “Moda e Sapori sotto le stelle” al Teatro Stabile. La rigenerazione urbana del centro storico di Potenza deve essere assunta come scelta strategica per Regione, Comune di Potenza, Ccia e Confcommercio Potenza con l’impegno a coinvolgere tutte le piccole e medie imprese, anche non iscritte a nessuna associazione. Non si sottovaluti – ha detto il Presidente di Confcommercio – la fase di difficoltà di microimprese, ditte di famiglia e individuali che dopo aver subito le conseguenze della pandemia, devono fare i conti con i costi aziendali specie energetici e risentono del calo degli acquisti. A questo si aggiungano le condizioni di degrado dei nostri centri storici che allontano i cittadini dalla frequentazione. Il Protocollo ha l’obiettivo di definire compiti e funzioni delle parti, analizzare i processi economici intervenuti in questi anni per contribuire a rigenerare l’economia locale, applicando con efficacia il principio di partenariato pubblico-privato e facendo assumere a questa iniziativa una funzione di sperimentazione per gli altri Comuni della Basilicata soggetti a fenomeni di spopolamento soprattutto giovanile e alla desertificazione commerciale che vogliamo contrastare con ogni sistema e ogni azione.
“Complessivamente – sottolinea il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella – la doppia crisi pandemica ed energetica sembra avere enfatizzato i trend di riduzione della densità commerciale già presenti prima di tali shock. L’entità del fenomeno non può che destare preoccupazione”.