Si sono svolti ieri, 6 marzo, i due appuntamenti organizzati dall’Associazione Insieme Onlus Potenza Città Sociale, presieduta da Maria Elena Bencivenga, per la presentazione del libro “Peppino Impastato. La memoria difficile”. Il volume nasce dopo una mostra fotografica dalla quale è nato inizialmente un videoclip dal titolo “Peppino Impastato, una storia collettiva”. Le numerose testimonianze inedite raccolte hanno, poi, reso possibile questo libro. Curato da Pino Manzella, il testo si propone di restituire la verità di una memoria spesso purtroppo distorta.
L’intento dell’autore è, infatti, quello di lasciare l’immagine di Peppino Impastato sul piedistallo. Non più l’eroe dell’antimafia, simbolo di Radio Aut, la radio indipendente che si scontrava con la mafia. Bensì un giovane che lottava per la giustizia sociale. Ed è proprio a quella che bisogna fare ritorno. Tutti insieme perché è soltanto il noi che può dare vita ad una squadra ed attuare un cambiamento di crescita per una società giusta ed attenta ai bisogni di tutti. “La storia di Peppino Impastato è una storia che deve diventare modello. Essere scudo per chi è meno forte” sottolinea il Sindaco di Picerno Giovanni Lettieri presente al primo incontro presso l’Itis di Picerno. “Non stiamo sottraendo questo tempo alle lezioni, ma stiamo imparando una lezione di vita”.
Forti e dense di significato le parole di Lettieri che rivolge l’invito alle scolaresche ad organizzare delle visite in presenza presso la terra dove si sono scritte drammatiche pagine della nostra storia. Un proposito positivamente accolto da Pino Manzella che racconta di come, ogni 9 maggio, classi da tutta Italia raggiungano Cinisi e proprio a questa data fa riferimento quel “difficile” presente nel titolo del libro. Difficile perché ogni 9 maggio, dopo la morte di Peppino Impastato, si sono organizzate iniziative per ricordarlo, ma purtroppo con sempre troppa scarsa partecipazione. Ma la difficoltà ha trovato anche altre strade: quella del depistaggio attuato sin da subito dal primo magistrato che si è occupato del caso definendolo un attentato. Dopo avere trovato una lettera scritta da Impastato 9 mesi prima, poi, due sono state le scelte consegnate all’opinione pubblica: quella di Peppino Impastato terrorista o quella di Peppino Impastato morto suicida. La difficoltà si è poi insinuata ancora una volta. Anche nel dare notizia di questo tragico avvenimento.
Lo stesso giorno in cui moriva Peppino Impastato, infatti, a Roma veniva assassinato Aldo Moro, così la notizia della morte dell’attivista siciliano ha occupato soltanto un piccolo trafiletto in quindicesima pagina. Ecco allora da dove origina lo sforzo faticoso ed encomiabile degli amici di Peppino Impastato, che hanno portato avanti una vera e propria indagine parallela perché la storia del giornalista e conduttore radiofonico si è conosciuta grazie al celebre film “I cento passi”, ma non nella forma più vera. Doveroso è, dunque, lo sforzo di tutti. Della scuola e della società intera che devono dare spazio e restituire luce a storie come questa. Porre le basi per una ricostruzione del noi partendo dai bisogni di tutti.
“Ricostruiamo comunità perché senza comunità non si fanno passi avanti” queste le parole di Marcella Stagno e questo lo sforzo incessante dell’Associazione Insieme Onlus, sempre in prima fila per i diritti e per edificare cattedrali di giustizia e legalità.