Il 22 e il 23 marzo 2023, in qualità di presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza, ho incontrato le classi terza, quarta e le due quinte dell’Istituto Comprensivo di Bella. Le docenti Esposito Teresina, Tomasulo Maria Grazia, Patrizia Di Senso e Carmelina Tarantino hanno lavorato, nei giorni precedenti gli incontri in classe, anche con “l’agenda dell’acqua” e gli altri materiali Unicef che avevo condiviso con loro. Unicef a livello internazionale porta avanti la campagna “Cambiamo aria” che ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica in tutto il mondo dei danni irreversibili che l’inquinamento procura alle giovani generazioni. Le bambine e i bambini, soprattutto nei paesi più poveri, sono le prime vittime del cambiamento climatico che provoca siccità, inondazioni, distruzione delle biodiversità in tutto il pianeta. Simbolo della “Giornata Mondiale dell’acqua” quest’anno è il piccolo colibrì che si adopera per spegnere un incendio nella savana con le piccole gocce che instancabilmente porta nel suo beccuccio.
E’ proprio questo piccolo uccellino che fa capire al leone e agli altri “animali grandi” che tutti insieme possiamo fare qualcosa per salvare il nostro pianeta. Nei primi due incontri di mercoledì 22 marzo ho avuto il piacere di incontrare gli alunni con l’assessore alla transizione ecologica del Comune di Bella Samuele Grippa, un giovane competente e appassionato che si impegna per rendere il nostro territorio più “ecologico”. Stimolato dalle bambine e dai bambini in cerchio li ha rassicurati sul fatto che l’acqua del rubinetto nel nostro territorio è potabile perché viene controllata, ha presentato un suo manifesto con alcune indicazioni preziose: fare la doccia e non il bagno, chiudere il rubinetto quando si lavano i denti, mangiare frutta e verdura a chilometro zero…. Io ho raccontato quanto Unicef sta facendo per combattere la siccità in Etiopia con la costruzione di pozzi, serbatoi di acqua potabile anche per combattere il colera che la siccità e la guerra hanno provocato. Come si assicura l’acqua all’Ucraina in guerra.
E ancora le pillole che vengono distribuite per rendere l’acqua potabile e l’educazione all’uso del sapone per garantire l’igiene dei piccoli in Africa e Asia. Con l’ausilio di video e foto ho fatto vedere come dal 1966 a oggi l’Unicef ha lavorato in 90 Paesi per estendere quanto più possibile il diritto umano all’acqua e all’igiene, dapprima con la costruzione di sistemi idrici e pozzi, in seguito anche spostando l’accento sull’educazione all’igiene, sul miglioramento degli ambienti scolastici e sul coinvolgimento delle comunità locali. L’Unicef è l’agenzia leader nella fornitura di acqua e servizi igienici nelle emergenze umanitarie. Ancora oggi quasi 900 milioni di abitanti del pianeta attingono acqua da fonti insalubri e circa 2,6 miliardi (quattro abitanti su dieci) vivono in condizioni igieniche incompatibili con la sicurezza e con la salute. La strada per raggiungere l’Obiettivo di Sviluppo del Millennio 7 su acqua e igiene è ancora lunga. Quando l’acqua e l’igiene scarseggiano, la salute dei bambini ne risente gravemente, e in molti modi. Abbiamo visto come neonati e bambini molto piccoli sono le vittime più indifese delle infezioni veicolate dall’acqua impura e dalla scarsa igiene ambientale: basti pensare che il 16% della mortalità infantile globale è provocata dalla diarrea, una malattia che in Occidente è curata con tale facilità da essere ritenuta un semplice “incidente” per bambini o adulti. E sono ben 400 milioni i bambini in età scolare che ogni anno si ammalano per colpa di parassiti intestinali, le cui conseguenze possono persino arrecare ritardi nello sviluppo cognitivo. Quando l’acqua è lontana, le bambine sono costrette ad abbandonare la scuola per andare a raccoglierla, e la ricerca dell’acqua ricade per l’81% sulle spalle di donne e bambine. Le bambine e i bambini delle classi che ho incontrato faranno la loro parte per assicurare acqua pulita ai piccoli più sfortunati con la raccolta di fondi per le campagna Unicef.
Mario Coviello