“Voglio subito essere chiaro: si è trattato di un gravissimo omicidio, volontario, feroce ed efferato. Qui non si parla di un incidente nemmeno di caccia. E’ un omicidio davvero feroce, purtroppo, un grave fatto di sangue”. Si è aperto così l’intervento del Procuratore capo di Potenza, Francesco Curcio, che ha fatto appello alla comunità di Pescopagano di collaborare per le indagini e per fermare presto l’assassino del dott. Lorenzo Pucillo. E’ chiaro, la comunità pescopaganese – sotto shock per l’accaduto – non è omertosa, lo premettiamo. Ma il Procuratore ha ritenuto dover intervenire e chiedere uno sforzo a tutti, a chiunque abbia visto qualcosa, in modo da comporre un “mosaico” e raggiungere il risultato finale, quello di fermare presto l’assassino che ha ucciso barbaramente il noto professionista lucano, 70 anni, trovato nel suo terreno privo di vita. Deceduto a seguito di colpi da arma da fuoco, presumibilmente di un fucile caricato a pallettoni, così come si evincerebbe dall’autopsia disposta sul corpo nei giorni scorsi.
“Rivolgiamo – ha dichiarato Curcio – un appello alla cittadinanza. Diamo anche delle indicazioni: l’appello a chiunque abbia un ricordo, abbia visto qualcosa, la mattina del 21 marzo scorso. Il delitto è avvenuto quella mattina, non oltre le ore 10”. Pucillo alle 6.30 del mattino era in piazza, a fare colazione in un bar nei pressi del Municipio, dove andava tutte le mattine. Dopo la colazione, come sempre, si è recato, in una zona di montagna dove gestiva la masseria Miele, in località Cucumiello, sempre nel territorio di Pescopagano. Il suo corpo è stato rinvenuto dai Carabinieri nella mattinata di mercoledì 22 marzo. Mentre, come detto dal Procuratore Curcio, l’omicidio sarebbe avvenuto nella mattinata di martedì 21 marzo. Sarebbe stato quindi almeno 24 ore lì, tra i cespugli. Sono anche le prime indicazioni dell’autopsia.
La località è raggiungibile da tre itinerari. Uno che parte dallo scalo di Calitri-Pescopagano, uno dal centro del paese e un altro percorribile a piedi tramite la strada Nerico. Ma lì sarebbe andato in auto. “Chiunque abbia notato auto, urla, rumore insolito, qualsiasi cosa rimasta impressa, nella mattinata di martedì 21. Lo facesse sapere ai Carabinieri o in Procura”, ha detto Curcio. E’ probabile che Pucillo e l’assassino si conoscevano bene, visto la location dov’è accaduto.
Su quanto accaduto, sono serrate e senza sosta le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Melfi, guidati dal Capitano Carmine Manzi, e della Stazione di Pescopagano. “E’ indispensabile la collaborazione”, ha sottolineato Curcio in una breve conferenza stampa in Procura, con affianco il colonnello Luca D’Amore, comandante provinciale dei Carabinieri. E ha detto in conclusione il Procuratore, rimarcando: “è un delitto efferato. E’ indispensabile, più che in altri casi, scoprire i responsabili“. Mentre il sindaco, Giovanni Carnevale, caro amico di Pucillo, ha dichiarato di “aver notato il dottore preoccupato negli ultimi giorni, diverso dal solito. Scherzava sempre, lo chiamavo con un nomignolo, ma stranamente non c’è stata la sua battuta di ritorno”.
Le indagini vengono svolte a 360° e si concentrano anche su eventuali problemi avuti con confinanti di terreno e anche eventualmente con familiari. Della vicenda, ieri, se n’è occupato anche il programma televisivo “La vita in diretta” su Rai 1.
Claudio Buono