Ad un mese esatto dall’insediamento del presidio permanente, i lavoratori Tis e Rmi lucani, sostenuti dai sindacati di base CUB e USB, hanno fatto sentire la loro voce di protesta in una manifestazione organizzata nei pressi della giunta regionale della Basilicata, come sta avvenendo incessantemente da diversi mesi. Ai lavoratori presenti già dalle prime giornate di lotta se ne sono aggiunti altri provenienti da Avigliano, Muro Lucano, Roccanova, Nemoli, Montalbano, a dimostrazione che le condizioni di sfruttamento finora denunciate sono presenti ovunque in Basilicata. Aumenta sempre più tra le persone interessate la consapevolezza che è arrivato il momento di rivendicare un più che legittimo contratto di lavoro, un salario adeguato e altri diritti negati per troppi anni. Questa battaglia non è stata intrapresa per ottenere solo l’ennesima proroga dello sfruttamento perpetrato in questi anni e non è di facciata. Le lavoratrici e i lavoratori partecipano alle diverse iniziative per rivendicare diritti mai riconosciuti e non si sobbarcano ogni volta centinaia di chilometri per farsi inutili passeggiate e farsi ignorare da una classe politica lucana inconcludente e ignara delle sue responsabilità istituzionali. Bardi, in modo irresponsabile, si è negato ai lavoratori, preferendo barricarsi all’interno del palazzo del potere e facendo così salire la tensione delle lavoratrici e lavoratori in attesa di un incontro.
Molte di queste persone non hanno null’altro da perdere se non la propria dignità , sappia il presidente della regione che calpestargliela una seconda volta non gli sarà permesso. Se il potere costituito nella nostra regione preferisce chiudere la porta in faccia ai lavoratori più sfruttati è ora che la popolazione lucana inizi a comprendere chi sono veramente questi personaggi. Molti solo a parole sostengono la necessità di una maggiore giustizia sociale, nei fatti però sono ancora pochi quelli schierati con le lavoratrici e i lavoratori Tis e Rmi che dell’esercito degli sfruttati fanno parte. Nei prossimi giorni si terranno assemblee in tutta la Basilicata, perché questa lotta coinvolga più lavoratori possibili, è confermato il presidio permanente vicino il palazzo regionale e saranno organizzate altre iniziative di protesta. I lavoratori insieme a USB e CUB non hanno intenzione di fermarsi, si augurano che Bardi apra finalmente gli occhi di fronte a questo dramma sociale, prima che la disperazione di chi è costretto a vivere e lavorare con un sussidio più basso di un reddito di cittadinanza non sfoci in gesta incontrollabili.
comunicato stampa CUB e USB