“Matarè, bella storia” è un progetto d’inclusione con finalità sociali e di riscatto che racchiude storie di migranti e persone fragili
Storie di persone fragili, vulnerabili, migranti che hanno ripreso in mano la loro vita, grazie a un lavoro, in un birrificio artigianale, agricolo e con scopi sociali. “Matarè, bella storia” è un progetto di inclusione, di riscatto e di forte radicamento al territorio. Nomi di birre che evocano personaggi della storia materana che si intrecciano con il fascino di leggende che si perdono nella notte dei tempi. Tommaso Padula, responsabile birrificio e mastro birraio, ci racconta di come nasce il progetto “Matarè, bella storia”, nome commerciale del birrificio della cooperativa agricola sociale Mest che ha avuto sempre come mission l’inclusione sociale. Il nome “Matarè, bella storia” fa riferimento alla città dei Sassi che come una madre accoglie i propri figli, così come il progetto ha l’obiettivo di realizzare nuovi percorsi di integrazione e interscambio culturale, mentre bella storia indica tutte le belle storie che sono all’interno del progetto.
Tutte le birre sono ottenute con malti prodotti in azienda.
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