Mancano in Basilicata misure efficienti e mirate che consentano di bilanciare le esigenze dell’essere madri con quelle dell’accesso e della permanenza nel mondo del lavoro. Bisogna superare la retorica con cui si parla di maternità e guardare bene in faccia la realtà, fatta di tante giovani donne costrette a rinviare o addirittura a rinunciare alla maternità per la mancanza dei servizi per la prima infanzia (assenza di posti in asilo nido e/o rette molto alte) sul nostro territorio regionale. Tutto ciò è il risultato di decenni di mancati investimenti in quest’ambito. Secondo i dati del sistema Conti Pubblici Territoriali dell’Agenzia per la Coesione territoriale, la spesa pubblica pro capite al Nord supera quella del Sud di circa 4mila euro (al Nord si attesta attorno ai 17mila euro, da Roma in giù è pari a circa 13mila euro). L’autonomia differenziata, che il sedicente “Governo Regionale del cambiamento” di centro-destra sostiene d’accordo col Governo nazionale, rischia di mettere a repentaglio i già precari servizi a sostegno della natalità, accentuando le differenze tra Sud e Nord, con il rischio che venga assestato il definitivo colpo di grazia ad un’area del Paese in cui lo spopolamento avanza inesorabilmente.
Gianni Leggieri
Consigliere regionale M5S