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L’arrivo del “Giro d’Italia 2023” in Basilicata, ovvero, come la montagna ha partorito il classico… topolino

Il punto di vista del prof. Domenico Calderone sul passaggio del Giro d’Italia in Basilicata

Raccogliendo, con amarezza, il malcontento dei telespettatori lucani, seguito alla deludente, culturalmente omissiva, diretta televisiva di Rai 2, delle due tappe ciclistiche Vasto-Melfi e Venosa-Lago Laceno, del blasonatissimo Giro d’Italia (secondo, al mondo, solo al Tour de France), culminante nell’inevitabile feedback negativo degli abitanti del Vulture-Melfese, ho fatto mio il disappunto, giustificato, degli interessati, per osservare la palese ed inaspettata insufficienza del servizio reso (nonostante la pletora di giornalisti ed esperti vari al seguito), dalla 2^ testata giornalistica pubblica italiana, nei confronti dei rinomati Laghi di Monticchio, con la sua storica abbazia, e di Barile: paese attraversato dai ciclisti ma neppure nominato, nonostante sia il luogo di rappresentazione della Via Crucis più famosa d’Italia, e location del capolavoro di Pier Paolo Pasolini “Il Vangelo secondo Matteo”, film girato nel 1964. Detto che neppure alla città di Venosa, patria del grandissimo Orazio, autore del celeberrimo “Carpe diem”, è andata meglio, smorzando un trionfalismo comprensibile ma ingiustificato, le relative lamentazioni, dovute, sono state integrate dallo scrivente e, quindi, comunicate a “Rai 3 Basilicata”, affinché le rappresenti alla “sorella” Rai 2. Qui di seguito, il testo della e-mail inviata:

Gentile Redazione,
non so quanto sia costato ai lucani, ospitare le due tappe del Giro d’Italia, ma è comunque paradossale che, per ricevere le immagini più rappresentative del nostro territorio e maggiori informazioni sui luoghi attraversati dalla carovana, abbia dovuto sintonizzarmi contemporaneamente anche sul canale satellitare tedesco “Eurosport 1 Deutschland”, che dalle 12:09 alle 17:15 ha trasmesso totalmente i due eventi sportivi, esaltando le bellezze naturali della Basilicata, senza  occultarle con spot pubblicitari nei momenti clou, come invece ha fatto Rai 2, ieri, ai Laghi di Monticchio, prima del black out audio-video ad un solo minuto dal taglio del traguardo da parte del vincitore (sic!). Da sottolineare, nella fattispecie, anche l’inusuale insufficienza del logorroico Fabio Genovesi, che ha girato intorno alla “farfalla”, senza mai citare la Bramea, di cui la zona di Monticchio è “esclusivista” in Italia. Inoltre, il Comune di Barile, attraversato dalla corsa, stranamente, non è mai stato nominato, né fotografato in telecronaca, e la cerimonia finale sul palco del traguardo, per l’estrema austerità sembrava, piuttosto che una premiazione, un … funerale. La Campania, oggi, nella tappa Venosa-Lago Laceno, pur confermando le lacune informative, è stata, comunque, chissà perché, trattata molto meglio della “povera” Lucania: le telecamere sull’elicottero, infatti, hanno indugiato per lungo tempo sull’insignificante diga artificiale di Conza della Campania e sul Lago Laceno. Basta, quindi, con i facili trionfalismi! Da ex docente, il mio voto è 5-
Cordiali saluti

Prof. Domenico Calderone
Ruvo del Monte (PZ)

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