Un gruppo, quest’ultimo, molto attivo, che conta una trentina di soci e amici che condividono la passione, determinazione e volontà di essere parte integrante del territorio, difendendo e promuovendo tutto ciò che di buono può essere tirato fuori da questo bel borgo. Per il Giro d’Italia, tutti si sono adoperati per allestire il paese, a partire da via Appia inondata di palloncini, poi gli striscioni, anche quelli dedicati ai corridori lucani Pozzovivo e Verre.
Ma come detto, straordinaria è stata l’accoglienza. Nel dettaglio, è stata realizzata della prima bici del 1700 tutta rivestita di palloncini colorati rosa e nero (circa 1000) ancorati al telaio da mani
Il terreno nero del campo si prestava ad essere una sorta di maxi-lavagna su cui disegnare con del gesso ed è così che ha preso forma la gigantografia su cui si è riprodotto la scritta “Castelgrande saluta il giro”. Ma non manca un disappunto. “Dispiace – dice il presidente Carnevale – che la Rai non abbia dato la giusta importanza al nostro paese mandando la pubblicità proprio nel momento dell’arrivo in paese e successivamente mandare un servizio sul tartufo di Montella e non inquadrare il paesaggio mozzafiato che il nostro territorio custodisce e senza considerare l’osservatorio astronomico, l’orto botanico, la struttura del viaggio nel cosmo e un centro sportivo di tutto rispetto”.
Ma nonostante tutto, “siamo orgogliosi di aver dato il benvenuto al Giro dopo tanti anni e lo abbiamo fatto con la passione che ci contraddistingue ed è la stessa che ci porta ad andare avanti nel nostro compito quello di promuovere il territorio insieme a tutte le altre associazioni presenti: forum dei giovani e comitato tre confini”.
A Castelgrande, e a tutti i paesi lucani che hanno accolto il Giro d’Italia, solo applausi e complimenti per la grande organizzazione e la splendida accoglienza.
Claudio Buono