I “Supereroi” della Scuola Primaria di Baragiano per la difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Unicef Potenza li incontra in occasione dell’Anniversario della ratifica da parte dell’Italia della Convenzione Internazionale dei diritti del bambino
Arrivo nella Scuola Primaria di Baragiano Scalo subito dopo le otto di venerdì 26 maggio, in qualità di Presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza. Con me la volontaria del Servizio
L’insegnante responsabile della proposta Unicef Rosangela Pomponio ha preparato la locandina e concordato con le colleghe i due incontri. Ho la possibilità di dialogare con 97 alunne e alunni di sei classi con le loro insegnanti Gerarda Farauolo, Angela Suozzo, Angela Di Pasca, Carmelina Marcantonio, Ernesta Battaglia, Orga Maria Teresa, Daniela Gliubizzi e Incoronata Carlucci, che si siedono nell’ampio salone, formando un grande cerchio. Ed è bello chiedere il nome a 49 e poi a 48 volti curiosi, attenti, spesso sorridenti.
La bandiera dell’Unicef , i vaccini, la zanzariera, gli alimenti salvavita, le pillole per rendere l’acqua potabile, i quaderni, le penne e le matite, che le offerte raccolte dalla scuola permetteranno all’Unicef di assicurare ai bambini poveri, ci offrono la possibilità di riflettere insieme sui diritti fondamentali di ogni persona: cibo, acqua, salute, istruzione.
Nei loro racconti, riflessioni, disegni si ripresenta con frequenza la necessità di essere ascoltati, la faticosa ricerca della non discriminazione. I bambini e le bambine riflettono sulle loro amicizie,
Con i più piccoli di prima e seconda abbiamo cantato, prendendoci per mano la canzone di Mister Rayn “Supereroi”, che quasi tutti sapevano a memoria: “ Camminerò/A un passo da te/E fermeremo il vento come dentro agli uragani/Supereroi/Come io e te/Se avrai paura allora stringimi le mani/Perché siamo invincibili, vicini/E ovunque andrò sarai con me… Cantando questa canzone esprimono la fatica, il disagio vissuti in due anni di Covid che ci hanno impedito di prenderci per mano e di sorriderci. E oggi la guerra, la crisi climatica rende tutto più complicato. Ma c’è “il piccolo colibrì”, l’uccellino protagonista di una fiaba africana, che non si stanca di spegnere il grande incendio della savana con la piccola goccia d’acqua che porta nel beccuccio. E’ lui che al leone che lo rimprovera risponde “Io faccio la mia parte “. Ed è questa la frase che ripetiamo tutti insieme animando la storia che racconto nel grande salone che ci ospita.
Qualche tempo fa ho portato nelle classi i salvadanai della “pigotta”, la bambola di pezza simbolo di Unicef, e una foto ricordo delle classi che me lo restituiscono carico di atti semplici di generosità e l’acquisto dei gadget da parte degli alunni e delle insegnanti rende ancora più significativa questa mattinata. Raccontare questa mattinata serve per ricordare a ciascuno di noi che è necessario “ Fare la propria parte”, per assicurare alle giovani generazioni un mondo più giusto, più pulito, più sicuro.
Mario Coviello