È accusato di aver violentato la figlia e di averla costretta a rapporti sessuali, sin da quando la piccola aveva 8 anni. Per questo motivo, un uomo residente nell’area sud del Potentino è stato condannato, in primo grado, dal Tribunale di Lagonegro, a 14 anni di reclusione, insieme al nonno della piccola. Per quest’ultimo, condanna a 5 anni e 2 mesi per l’accusa di aver palpeggiato più volte la nipote. Una brutta storia quella che arriva da questo centro del Potentino che per motivi di privacy e protezione degli interessati, evitiamo di riportare.
I due condannati sono rispettivamente cinquantenni e ottantenni, e per entrambi il giudice ha tolto la responsabilità genitoriale. Oltre alla condanna, ai due è stato vietato di frequentare luoghi dove ci sono minorenni per un anno dopo l’esecuzione della pena, interdizione perpetua degli uffici e un risarcimento a favore della vittima – che oggi ha 21 anni – e della madre. Per la quantificazione di quest’ultimo, si dovrà procedere in sede civile. Nel corso delle indagini – come riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno che ne da notizia – è emerso che anche il nonno ha abusato della ragazzina, con svariati episodi contestati, tanto da arrivare a una condanna.
I fatti sarebbero iniziati nel 2009, poi la separazione dei genitori tre anni più tardi e ancora la continuazione delle pesanti accuse di violenza sessuale. Per un totale di dieci anni di abusi. Fino a quando la ragazza, a settembre 2018, si è fatta coraggio e ha raccontato tutto alle amiche e poi alla madre, che non si era accorta di nulla. Un mese dopo le confidenze l’arresto del madre e poi il procedimento penale arrivato con la sentenza di primo grado, non ancora esecutiva.
L’accusa aveva chiesto la condanna a 15 e 10 anni per padre e nonno.
Claudio Buono