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Bonus del Governo per i giovani che non lavorano e non studiano. In Basilicata sono calati del 4,1 % “ma il problema resta prioritario”

Uno dei tanti problemi che affliggono la Basilicata riguarda i giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non studiano e non sono neanche impegnati in uno stage o in un tirocinio (Neet). Nel 2022 era in questa situazione il 20,6% dei giovani lucani e, pur se rispetto al 2021 c’è stato un importante calo del 4,1% che ha classificato la regione nella posizione migliore rispetto alle altre realtà del Sud, la questione resta tra le priorità da affrontare. Una prima risposta è arrivata dal governo Meloni grazie al Decreto Lavoro del 4 maggio scorso che prevede un bonus a favore delle aziende che assumeranno ragazze e ragazzi nel periodo primo giugno 31 dicembre 2023. La misura, varata con l’obiettivo di favorire l’occupazione giovanile e offrire reali opportunità di formazione e di inserimento lavorativo, non assume la solita forma dell’esonero contributivo ma diventa un vero e proprio contributo pari al 60% della retribuzione mensile lorda. Inoltre, è cumulabile con altre agevolazioni, come il bonus assunzione giovani, che in questo caso sarà però riconosciuto nella misura del 20%.

L’ incentivo per i giovani che non lavorano e non studiano è ammesso per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato, anche in somministrazione e con apprendistato professionalizzante e di mestiere. L’assunzione deve riguardare giovani under 30, non iscritti a percorsi di studio o formazione, registrati al Programma operativo nazionale ‘Iniziativa occupazione giovani’.

“Le regioni del Sud – ha commentato l’eurodeputata Chiara Gemma – pagano il prezzo più alto di questa difficile condizione, fornire opportunità concrete ai giovani è un dovere che non può più essere rimandato. In Basilicata il numero dei Neet è leggermente calato ma la questione resta ancora molto importante e prioritaria. Lavoreremo insieme alle istituzioni nazionali e regionali e al fianco dei nostri ragazzi affinché non siano costretti a lasciare forzatamente la propria terra, ma possano finalmente realizzare i propri sogni ovunque vogliano”.

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