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“Giardini di vita in festa”. Emozioni e applausi nel saggio di fine anno scolastico della scuola dell’infanzia di Vietri di Potenza

Ieri la palestra della scuola di Vietri di Potenza è animata dai genitori, nonni, parenti, dei bambini della scuola dell’infanzia, ansiosi di sorridere ed emozionarsi perché i piccoli stanno per presentare il loro saggio di fine anno scolastico. Ed eccoli sfilare, accolti dagli applausi, dai saluti e dai cellulari, pronti ad immortalare questi momenti. Le bambine e i bambini cercano tra la folla i genitori, e si rassicurano solo quando li scovano e li salutano. I più piccoli sono tutti vestiti rigorosamente di nero perché omaggiano la Famiglia Adams. Tra i più grandi prevale il colore bianco, pronto ad accogliere il rosso della mantellina e della corona che li promuoverà alla scuola primaria. Le maestre Pina Viggiano, Loredana Cangone, Giuseppina Tortoriello, Maria Pascaretta hanno preparato la festa con estrema cura: su un tavolo le pergamene, i mantelli e le corone; le bambine più piccole sono farfalle nere leggere, accompagnate da cavalieri con il papillon. E lo spettacolo ha inizio con la presentazione, affidata a ciascuno dei piccoli che, con sicurezza, afferrano a turno il microfono e ringraziano gli intervenuti, ricordano che sono arrivati alla fine di quest’anno scolastico e con lo spettacolo “Famiglia e scuola: Giardini in festa” vogliono salutare la scuola, i compagni, le maestre, le collaboratrici.

Il saggio si chiama così perché “noi bambini siamo come i fiori dei giardini e veniamo educati dalle amorevoli cure delle nostre famiglie e della scuola. Vogliamo ricordare a tutti quanto è bello e importante avere dei Genitori che ci vogliono bene, ci proteggono, ci rassicurano quando abbiamo paura. Ed è per questo che siete i nostri “Supereroi”. E la canzone “Grazie mamma e papà”: “Anche se mi sgrida se combino guai, / so che la mia mamma non mi lascia mai. / Anche se un po’ stanco mi racconterà, /qualche bella storia il mio papà”.. cantata con impegno, commuove e rende orgogliosi i genitori. Il balletto delle bambine e dei bambini di tre e quattro anni, ispirato alla sigla della “Famiglia Addams”, dominata dal suono del clavicembalo e caratterizzata dallo schioccare delle dita, con i piccoli che avanzano, battono con forza i piedini e si muovono a tempo graffiando l’aria, fa sorridere e divertire. E poi i piccoli tutti insieme ringraziano le maestre dicendo “Tutto quello che mi serve sapere riguardo a come vivere, cosa fare, come comportarmi, l’ho imparato alla scuola dell’infanzia: condividere, giocare, non picchiare, rimettere a posto, non prendere quello che non mi appartiene, chiedere scusa, dipingere, disegnare, cantare, ballare, suonare… E i grandi ascoltando forse pensano che il mondo sarebbe migliore se tutti rimanessero un poco bambini. Non può mancare il saluto delle bambine di tre e quattro anni ai più grandi prima della consegna dei “diplomi”, “Grazie, amici miei, Grazie di tanto amore, grazie per le risate che abbiamo fatto insieme… E poi le maestre commosse che sono “fiere di ognuno di Voi perchè avete lavorato bene, con grande senso di responsabilità e vi auguriamo che i vostri sogni si possano realizzare”. E finalmente la consegna dei diplomi: le bambine e i bambini, accompagnati dai genitori indossano la mantella rossa, vengono “incoronati” e il dirigente scolastico, professor Vincenzo Vasti, che ringrazia le famiglie, le insegnanti e i bambini per questa festa della scuola, consegna a ciascuno il diploma che certifica la conclusione con profitto del triennio della scuola dell’infanzia.

A fine evento, i saluti del sindaco Christian Giordano che ricorda l’impegno dell’amministrazione nella cura dell’istruzione delle giovani generazioni con la progettazione e costruzione di nuovi spazi con i fondi del PNRR e di Mario Coviello, presidente del Comitato Unicef di Potenza, che chiede ai presenti di dare una mano con l’acquisto di gadget per assicurare ai bambini più poveri acqua pulita, cibo, istruzione. È stato preparato con cura un buffet e i piccoli e i grandi possono terminare nel migliore dei modi un pomeriggio che ricorderanno.

Mario Coviello

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