Nascerà in Basilicata uno stabilimento Eni dove produrre bio olio da semi oleoginosi coltivati nella regione. Ha preso il via nei giorni scorsi ‘Agri Hub Basilicata’, un progetto che punta alla
Il progetto si svilupperà in due fasi. La prima servirà a valutare tramite metodologia phenotyping e nella messa a terra le sementi fornite da Eni considerate più promettenti e adatte per il territorio: girasole, cartamo, ricino, colza e camelina. Le prove saranno effettuate su 26 varietà di queste specie in circa 10 ettari di terreno messi a disposizione nelle tre aziende sperimentali dell’Alsia: “Pantanello” di Metaponto, “Gaudiano” di Lavello e “Pantano” di Pignola. Nella seconda, dimostrativa, i risultati ottenuti saranno trasferiti nelle aziende agricole lucane, reputate idonee per le loro caratteristiche, che avranno dato la loro disponibilità.
“E’ un progetto – ha spiegato il direttore generale dell’Alsia, Aniello Crescenzi – che può dare un input alla crescita del reddito dei nostri agricoltori, allo sviluppo delle imprese sul nostro territorio e al miglioramento della qualità dei terreni. Una squadra di nostri tecnici seguirà l’andamento della sperimentazione e un comitato tecnico verificherà le procedure. L’investimento è importante, il finanziamento dell’Eni cuba circa 500 mila euro. Per l’agricoltura lucana è un’occasione imperdibile”.
I contenuti tecnici del progetto sono stati illustrati dal funzionario Alsia, Pietro Zienna. E’ intervenuta la dirigente generale della Direzione Politiche Agricole, Emilia Piemontese, che ha rimarcato come alla base del progetto ci debba essere “la capacità di fare rete per creare la filiera”.