Dopo la cessazione dell’emergenza Covid-19, la Asp Basilicata trasforma le Unità Speciali Covid (Usco) in Unità di Continuità Assistenziale (Uca), adeguandosi alla normativa nazionale del Dm 77 che ne prevedeva la trasformazione già da giugno dello scorso anno. I nuovi organigrammi saranno attivi a partire dal prossimo primo settembre, così come definito dalla Delibera n. 561 del Direttore Generale firmata in mattinata. In Basilicata, nel territorio di competenza della Asp, con la Delibera del Direttore Generale del 2020- la numero 177- sono state istituite sei Usco ovvero una per Distretto della Salute, operative in via prudenziale anche oltre la fine dell’emergenza pandemica. Dopo l’emanazione del Decreto Ministeriale 77 del 2022 si è reso necessario definire nel Servizio Sanitario Nazionale nuovi modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale passando attraverso la riforma del settore prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
La Delibera della Asp, determinata dopo un serrato confronto con i Direttori dei Distretti e una parallela informativa preventiva con i medici di medicina generale, al momento salvaguarda gli equilibri della sanità territoriale con la conservazione di tutti i Distretti andando oltre le previsioni del Dm 77 per cui si dovrebbero invece prevedere un’Unità di Continuità Assistenziale- Uca ogni centomila abitanti. Le Uca, composte da un medico ed un infermiere supportati anche da strumenti di telemedicina come televisita e teleassistenza ma anche specialisti del territorio ed ospedalieri, avranno sedi operative presso le Case della Comunità e saranno strettamente legate alle COT (centrali operative territoriali) di cui la prima partirà in tempi brevi. Inoltre, le Unità di Continuità Assistenziali andranno a colmare, se pur non in maniera totalitaria e definitiva, il gap dovuto alla carenza di medici poiché un numero consistente di personale in forza alle Usco potrebbe anche essere traslato nelle Uca e quindi adoperato nei punti di continuità assistenziale come “guardia medica” in quei territori al momento carenti nel servizio.
Per il Direttore Generale della Asp Basilicata, Antonello Maraldo, “la delibera di costituzione delle Uca segna un altro tassello per la piena ripresa delle dinamiche aziendali rispetto al territorio. È un primo passo di carattere programmatorio per meglio utilizzare le risorse disponibili in termini di medici e infermieri che va nella direzione di colmare le lacune dell’assistenza primaria e della continuità assistenziale”. Per il Direttore dell’Azienda Sanitaria di Potenza, “il contenuto di dettaglio, nell’alveo del DM 77/22, è stato concertato con i Direttori di Distretto, Direttori delle Cure Primarie e responsabili sindacali dei Medici di Medicina Generale, Pediatri di libera scelta e sumaisti per ottenere la massima condivisione dei percorsi di cambiamento in atto”.
Per il Direttore Sanitario della Asp Basilicata, Luigi D’Angola, che ha curato l’istruttoria della trasformazione delle Usco in Uca, “le Unità di Continuità Assistenziale rappresentano un passaggio obbligato da consumarsi con ogni dovuta celerità, essendo l’ASP un’azienda territoriale pura, atteso che non eroga prestazioni di assistenza ospedaliera”. Con riferimento a quello che è stato il ruolo primario delle Usco, il Direttore Sanitario evidenzia come “dal Covid si è ereditata una forte esperienza che ha permesso, proprio con queste Unità Speciali, di gestire in modo più che lusinghiero tutta la fase emergenziale, evitando alcuni ricoveri e alleggerendo così il carico per gli ospedali a garanzia di un miglior supporto ai pazienti”. Le Uca contribuiranno a sviluppare una ‘medicina di prossimità’- aggiunge D’Angola- “in cui il ‘domicilio’ dell’assistito sia luogo di cura elettivo per il paziente ‘fragile’ in condizione di elevata vulnerabilità e non autosufficiente.”