Il Green Digital Hub nell’area industriale di Tito Scalo vedrà la luce. Così il sindaco del Comune di Tito Graziano Scavone ha commentato l’approvazione del progetto, rispondendo anche alle ultime dichiarazioni rilasciate alla stampa dal presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, il quale ha espresso massima soddisfazione per la prossima realizzazione dell’iniziativa.
“Il progetto Green Digital Hub è una grande opportunità di rilancio e riqualificazione dell’area industriale di Tito, in particolare dell’area ex Liquichimica – si rallegra il sindaco del Comune di Tito Graziano Scavone –. Il sostegno finanziario della Regione Basilicata e di Vito Bardi sin dalle prime fasi di candidatura del progetto curato dal soggetto capofila Cnr, che ringrazio per la determinazione e condivisione dell’idea e delle fasi progettuali, di cui il Comune di Tito è partner dal primo minuto, insieme ad altri attori istituzionali ed economici del territorio, ha consentito che la proposta progettuale per la realizzazione dell’ecosistema dell’innovazione, per un importo di circa 55 milioni di euro, superasse le fasi di selezione dell’Agenzia di Sviluppo e Coesione territoriale, risultando tra i 20 progetti approvati in tutta Italia ed unico progetto per la Basilicata”.
“Questo progetto, insieme anche a quello di infrastrutturazione dell’area Zes finanziato per circa 20 Meuro, oltre a quello di miglioramento dell’accessibilità al polo produttivo di Tito, attraverso la realizzazione delle rotatorie in via Sandro Pertini, finanziato per circa 15 Meuro – evidenzia il primo cittadino titese –, completa il quadro delle iniziative rivolte ad accrescere la dotazione infrastrutturale dell’area industriale di Tito”.
“Adesso – esorta il sindaco Scavone –, con la stessa determinazione, è necessario che Regione Basilicata e Ministero dell’Ambiente recuperino il tempo perduto e le risorse finanziarie occorrenti, stimabili in circa 20 Meuro, per la realizzazione dei progetti di bonifica ambientale per i quali, come Comune di Tito, abbiamo dato disponibilità a svolgere le funzioni di soggetto attuatore degli interventi”.