La presentazione di libri è un altro dei fiori all’occhiello di questo piccolo, ma grazioso borgo alle “pendici” del Vulture. Cosicché, per gentile intercessione della dr.ssa Pina Suozzi (sociologa, impiegata alla BNL di Roma), il giorno 8 settembre 2023, è toccato nientemeno che all’ex Ministro della Funzione Pubblica, Luigi Mazzella, Vicepresidente emerito della Corte costituzionale, Avvocato generale dello Stato, giornalista, scrittore etc., presentare il suo enigmatico “Quo usque tandem? L’inverno del nostro scontento” (Avagliano editore, Roma, 2022, euro 15,20). A fare gli onori di casa, gli esponenti dell’Amministrazione comunale, patrocinante l’evento, rappresentata dal Vicesindaco, rag. Donato Schettino, dal Sindaco, geom. Pietro Mira, dall’Assessore alle Politiche sociali, dr.ssa Francesca Suozzi, insieme alla Presidente della Pro Loco, dr.ssa Serena Grieco, al dr. Mauro Armando Tita, e gli avvocati Mario Polese (Vicepresidente del Consiglio Regionale) e Aurelio Pace.
Il largo ritardo d’inizio della cerimonia ha limitato il tempo a disposizione dei relatori, somministrato dall’autorevole dr. Simone Mattei (laureato in Legge con specializzazione in Diritto canonico, funzionario presso un gestore telefonico nazionale, a Roma), per l’occasione, moderatore impeccabile del dibattito. Dibattito, per la verità, monopolizzato dall’avvocato Pace, che, armato di notevoli capacità dialettiche e di una retorica degna di Cicerone, ha spaziato tra politica, storia, sociologia e, ovviamente, Diritto, accendendo il fuoco della discussione e della polemica, prendendo di mira le istituzioni politiche regionali e nazionali, smettendo gli abiti del politico, quale egli è da sempre, per vestire i panni di “Cato”, personaggio noto agli amanti della “Divina Commedia”. Una introduzione-prefazione inaspettata per il simpatico Presidente Mazzella che, da buon campano, sfruttando la scia, non si è lasciato sfuggire l’occasione per esternare pensieri e percezioni non convenzionali, non risparmiando nemmeno i suoi colleghi, ex colleghi ed omologhi, in un tourbillon di espressioni
Interessante, tra l’altro, la sua critica all’<<atlantismo pedissequamente acritico della UE e dei nostri Governi, di ogni colore, sempre allineati e fedeli al Patto Atlantico, come forma di ubbidienza degli sconfitti a chi ha vinto la guerra (…) e poi propugnato il Piano Marshall e il New Deal>>.
Per il “Question time” finale, ha preso il microfono l’autore di questo reportage, che ha chiesto in modo sibillino: “L’americanizzazione dei nostri usi e costumi sembra incrementare i femminicidi, il gangsterismo minorile e il caivanismo. Se Lei fosse oggi, Ministro di Grazia e Giustizia, che cosa farebbe per combattere questi pericolosissimi fenomeni di efferata criminalità?”. Sarebbe stato interessante chiedergli anche un suo parere sulla gestione della pandemia, in Italia, ma complice Kronos e qualche ” fuori programma” non previsto, la risposta è stata solo vagamente accennata, in quanto “quesito difficile che avrebbe richiesto un nuovo dibattito”, impossibile dati i tempi contingentati. Non sappiamo se sia stata una congiura di Catilina a determinare solo una “toccata e fuga” del libro “Quo usque tandem?”, oggetto della presentazione, per il quale l’illustre suo autore, era sceso da Roma appositamente. E, in cauda venenum, una domanda legittima posta proprio dall’illustre ospite: ”Non esistono telecamere qui?”. In effetti, non c’era alcuna telecamera, né pubblica, né privata, né a pagamento, a riprendere lo straordinario evento (sic!), segno tangibile dimostrante, absit iniuria verbo, che l’organizzazione in loco ha presentato, purtroppo, qualche insufficienza, al cospetto di un personaggio di così alta levatura. Per il futuro, quindi, occorrerà più professionalità nell’affrontare certe situazioni, in primis perché noblesse oblige, e poi perché, come diceva il grande Comencini: “I bambini ci guardano”, e non solo loro!
Prof. Domenico Calderone