Maratea, con ruolo di coordinamento progettuale di Fondazione Nitti, ha presentato il dossier di candidatura della città alla selezione di “capitale italiana della cultura 2026”
Così come previsto dal bando del Ministero della Cultura relativamente alla selezione delle candidature per l’attribuzione del ruolo di “capitale italiana della cultura per il 2026” – la Città di Maratea ha provveduto alla consegna del dossier, redatto nelle forme e nella descrizione di obiettivi, progetti e analisi dei costi e della governance, come il bando prevede. Ne dà notizia il Sindaco di Maratea Daniele Stoppelli che, come proponente, ha firmato il documento i cui orientamenti generali sono stati fissati dal Comitato istituzionale, presieduto dallo stesso sindaco, coadiuvato dall’Assessore al Turismo del Comune di Maratea Valentina Trotta, unitamente al sindaco del Comune di Moliterno Antonio Rubino il cui progetto ha fatto convergenza con quello di Maratea e dal presidente della provincia di Potenza Christian Giordano co-promotore, dal sindaco di Melfi Giuseppe Maglione e dal presidente GAL “La Cittadella del Sapere” Franco Muscolino che hanno sostenuto l’iniziativa nell’ambito del territorio della regione Basilicata.
Il presidente di Regione Basilicata Vito Bardi ha portato a integrazione del dossier di candidatura la dichiarazione ufficiale che, in caso di esito positivo della selezione, la Regione contribuirà al budget complessivo di attuazione con l’assegnazione di 2 milioni di euro pari al doppio dell’erogazione prevista dal bando ministeriale.
Soggetto promotore, unitamente al Comune di Maratea, è la Fondazione “Francesco Saverio Nitti”, radicata nel territorio regionale in particolare a Melfi e a Maratea, il cui presidente prof. Stefano Rolando (altresì docente all’Università IULM di Milano, già direttore generale e a lungo capo Dipartimento alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e più di recente presidente del Comitato Brand Milano nella fase di preparazione e attuazione dell’Esposizione Universale del 2015) ha presieduto il Comitato scientifico con la responsabilità della costruzione della redazione del dossier grazie all’articolazione di un Comitato di accreditamento, composto da Chiara Bianconi Fondazione Olivetti, Nicola Cavallo Università della Basilicata, Angela Colonna Cattedra Unesco Matera, Giampaolo D’Andrea Museo Nazionale di Matera già parlamentare e docente Unibas, Guido Di Fraia prorettore Iulm Milano, Giuseppe Lupo Università Cattolica, Luigi Mascilli Migliorini Accademia dei Lincei e Università Orientale di Napoli, Annalisa Percoco Fondazione Mattei, Antonio Taormina Università di Bologna.
E di un Comitato di programma costituito dai soggetti proponenti dei 60 progetti selezionati che riguarderanno il coinvolgimento (il numero non è casuale) di 2026 artisti e operatori culturali.
L’organizzazione della progettazione ha fatto capo a una Cabina di regia in cui Giulia D’Argenio ha svolto il coordinamento operativo, Stefano Murciano il coordinamento della programmazione, Edoardo Fabbri Nitti il coordinamento amministrativo, Chiara Rizzi e Paolo Vegliante l’approccio ad aspetti tecnici e scientifici. Il team di comunicazione ha fatto capo ad Andrea Maulini, Emanuele Meschini, Darca Stefanini e Rossella De Toma.
Il Sindaco Daniele Stoppelli ha dichiarato: “Maratea si candida a Capitale italiana della Cultura per la sua posizione geografica che costituisce la porta della Basilicata sul Mediterraneo e l’ingresso dal Mediterraneo verso le aree interne. Ma anche per suo ruolo storico. Città libera e mai infeudata, che affonda le radici sin nel Paleolitico, approdo sicuro per l’approvvigionamento delle genti di mare. La città scommette altresì sulla pluralità del territorio coinvolto nel processo di candidatura e sulla forza delle ragioni che ne sostengono la scelta. Hub costiero di un piano strategico proiettato verso la Lucania interna, con approdo nella città-sorella di Moliterno”.
Il presidente della Fondazione Nitti Stefano Rolando ha dichiarato: “Nell’anno in cui l’immagine dell’Italia ha come traino l’assegnazione delle Olimpiadi e quindi il profilo Nord-Montagna, questa candidatura offre all’Italia il suo naturale riequilibrio Sud-Mare, ma aperto ad una ampia filiera progettuale interna alla Basilicata ed esteso a tutta l’Italia. La Commissione di selezione troverà un razionale disegno che incrocia i dodici principali processi culturali con altrettanti ambiti di produzione e performance, così da comprendere ogni forma di rappresentazione del ruolo della cultura per lo sviluppo e la crescita qualitativa e sociale dei territori. E troverà una rete di operatori che da oggi si preparano a sperimentare un palinsesto forte e prestigioso”.