Il sindaco Graziano Scavone da Genova: “Un importante momento di confronto tra amministratori e tecnici”. Portata l’esperienza e le criticità per la bonifica del sito SIN di Tito e dell’ex discarica di Aia dei Monaci
Insieme a Roma, Milano, Carrara e Massa, anche il Comune di Tito è stato protagonista dell’evento “Siti contaminati e bonifiche nei Comuni d’Italia”, svoltosi il 25 ottobre a Genova, nell’ambito della 40^ assemblea annuale dell’Anci, su iniziativa dell’Ispra. A partecipare il sindaco Graziano Scavone, invitato dall’organizzazione, che ha portato l’esperienza circa le criticità e attività poste in essere dalla sua amministrazione relativamente ai procedimenti del sito SIN di Tito e delle attività di bonifica dell’area della ex discarica di Aia dei Monaci.
Nel corso dell’evento svoltosi presso lo stand dell’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, è stata illustrata la piattaforma Mosaico. Si tratta di uno spazio virtuale di collaborazione dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, con all’interno sezioni e strumenti utili allo scambio di informazioni e alla costruzione di processi di condivisione e collaborazione.
“A Genova – ha dichiarato il sindaco Graziano Scavone – è stato un importante momento di confronto tra amministratori e tecnici, sulle esperienze relative alla gestione dei procedimenti di bonifica del proprio Comune. La bonifica dei siti inquinati resta uno dei grandi nodi irrisolti nel nostro paese, per cui lo Stato deve rafforzare impegno amministrativo e stanziamento delle risorse finanziarie. Da nord a sud, la presenza diffusa e capillare di siti di inquinamento di interesse nazionale e regionale rappresenta il lascito di un modello industriale in cui l’ambiente veniva sacrificato in nome delle produzioni scaricando sulla collettività il danno ambientale ed i costi di risanamento”.
“Oggi purtroppo – ha aggiunto Scavone – fronteggiano ancora questa pesante eredità, se da un lato si rende necessario quindi un rafforzamento dell’impegno amministrativo da parte di tutti gli enti coinvolti nei processi di bonifica finalizzato ad armonizzare i procedimenti, dall’altro è necessario costruire un’azione forte da parte dello Stato attraverso una cabina di regia permanente, la nomina di commissari con pieni poteri per lo snellimento delle procedure e lo stanziamento di risorse significativa straordinarie per consentire il concreto avvio delle bonifiche. L’auspicio è quello di evitare che si ripetano gli errori del passato, di affermare e far rispettare il dettato normativo di “chi inquina paga” e di costruire adeguati meccanismi preventivi affinché si garantiscano gli interventi di risanamento ambientale a conclusione dei processi produttivi, penso ad esempio ai nuovi settori produttivi come gli investimenti nelle produzioni da fonti rinnovabili ed a quanto occorrerà fare in termini di ripristino ambientale a fine vita degli impianti”.