L’Intesa, della durata di tre anni, mira a rafforzare la rete a difesa e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, con lo scopo di fornire un sostegno reale a tutte le bambine, i bambini ed agli adolescenti che vivono in contesti fragili e di particolare vulnerabilità sul territorio potentino.
Diverse le azioni che il documento pattizio si propone di attuare, tra le quali:
- la realizzazione del progetto “Ricerca-Azione” sui minori stranieri non accompagnati della provincia di Potenza;
- la rilevazione dei dati – in forma anonima e aggregata – dei flussi migratori, al fine di monitorare la concreta attuazione dei diritti dei bambini;
- la sensibilizzazione/formazione sul tema delle migrazioni dei minori, rivolte agli stessi minori, agli studenti ed ai docenti, agli operatori delle strutture di accoglienza, ai Sindaci dei Comuni interessati.
“La laboriosa cooperazione tra Prefettura e Unicef ha mostrato, qui in provincia di Potenza, il lato migliore di sé. Sono state, infatti, intrecciate competenze e sensibilità per dare in particolare risposte efficaci alle esigenze dei minori che fuggono dalle loro case, per sottrarsi alle conseguenze drammatiche di conflitti e persecuzioni o ad un destino di miseria economica e culturale”, ha dichiarato il Prefetto Michele Campanaro prima della sottoscrizione del Documento.
La partnership Prefettura-Unicef vede il coinvolgimento attivo anche degli Uffici Scolastici Regionale e Provinciale, con la programmazione di mirati percorsi di inserimento scolastico, nella consapevolezza che i banchi di scuola rappresentano il luogo privilegiato per la maturazione di una vera integrazione orizzontale.
A margine della sottoscrizione dell’Accordo, è stato presentato il Report sul flusso migratorio dei minori stranieri non accompagnati e degli alunni esuli ucraini, accolti in provincia di Potenza
La giornata si è conclusa con l’interpretazione, da parte dei minori stranieri non accompagnati ospiti di uno dei Centri di accoglienza straordinari della provincia, del brano dal titolo Aventurier du Desert, con il quale viene ripercorso il drammatico viaggio dall’Africa all’Europa, attraverso il Mediterraneo.
“I dati non celano numeri, ma vite. Ascoltare le storie di questi ragazzi, toccarne con mano le sofferenze, ci conferma che siamo sulla strada giusta e che il lavoro che svolgiamo tutti i giorni ha un senso. Dobbiamo continuare a interrogarci sulle loro esigenze per realizzare sino in fondo quel ‘best interest of the child’ richiamato dall’articolo 3 della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo e dell’adolescente, aiutandoli concretamente a riappropriarsi dei propri sogni e del proprio futuro”, ha dichiarato conclusivamente il Prefetto.