“Ad un mese dall’inizio del conflitto in Medio Oriente-dichiara Andrea Iacomini, portavoce di Unicev Italia, – sono 4.008 i bambini morti nella striscia di Gaza e 7.695 quelli feriti: più di 420 bambini e feriti ogni giorno. 31 bambini israeliani sono stati uccisi e altri 30 sono attualmente ancora in ostaggio a Gaza”. Non è facile, non è semplice riflettere sulla violenza, sulla crudeltà di questi tempi con le nostre giovani generazioni, segnate da due anni di pandemia, eppure è necessario parlarne a scuola, anche perché i social della guerra si occupano tutti i giorni. Il progetto Scuola Amica Unicef mette a disposizione gratuitamente di tutti gli insegnanti materiali adatti per le diverse fasce d’età. E Letizia e Leonardo, coordinati dal presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza Mario
Fanno vedere e poi riflettono sul video di Nadine, una ragazza palestinese di 10 anni che piange accanto alla sua casa distrutta dalle bombe e racconta che da grande vuole fare il medico, ma adesso “ha solo 10 anni” e chiede al mondo se tutto questo dolore è giusto e se “i grandi non possono fare qualcosa…subito”.
Insieme le ragazze e ai ragazzi, raccolti in cerchio nelle aule, riflettono su questa guerra che è diventata “dei bambini” perché uomini, cresciuti nell’odio, dicono:” Se siamo pronti a sgozzare i bambini significa che niente ci può fermare, di noi dovete avere solo terrore”. E si bombardano scuole, ospedali, chiese, ambulanze perché lì possono nascondere “terroristi”.
E le ragazze e i ragazzi, le bambine e i bambini che hanno ricordato che tutti hanno diritto alla vita, al cibo, alle medicine, ad una famiglia, all’istruzione, a una casa, si chiedono come possono aiutare l’Unicef ad aiutare e decidono di raccogliere in un salvadanaio quanto serve per comprare le patatine, la merenda, la coca, per garantire kit d’emergenza con medicine, cibo, pillole per rendere l’acqua potabile nelle zone di guerra.
Questi alunni con papa Francesco gridano che con la guerra ci sono solo sconfitti e che non è giusto far crescere le giovani generazioni nel terrore.
Mario Coviello
Presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza