Il borgo medioevale sotto il castello di Brienza diventerà borgo di accoglienza turistica con caratteristiche di alta qualità abitativa (residenze a quattro stelle) conservando il fascino dell’architettura medioevale e assumendo il ruolo di “anima” della comunità turistica locale. L’iniziativa candidata nel Progetto Pilota Terre di Aristeo è stata illustrata dal sindaco di Brienza Antonio Giancristiano in un incontro nello storico Convento oggi Municipio alla presenza dell’ad Terre di Aristeo Saverio Lamiranda e quale delegato dei sindaci firmatari dell’Accordo di Sviluppo, il sindaco di Spinoso Pasquale De Luise. Si punta a recuperare una cinquantina di case da trasformare in un centinaio di unità abitative in contemporanea con i lavori di completamento del restauro del castello Caracciolo che proseguiranno.
“Primo obiettivo – spiega il sindaco Giancristiano – è quello di incrementare l’attuale ricettività che registra attualmente circa 250 posti letto in due alberghi e quattro B&B. Il limite “storico” per Brienza è il turismo “mordi e fuggi” con comitive, gruppi e singoli che vengono per una mezza giornata o una giornata intera ma, a parte la visita al castello e al centro storico, non riescono a godere delle bellezze artistico-monumentali, religiose, naturalistiche ed enogastronomiche del comune e soprattutto del territorio”.
Fare rete con gli altri attrattori turistici vicini – quali il Ponte alla Luna di Sasso Castalda, la Grancia di Brindisi di Montagna, i comprensori Sellata-Pierfaone e Val d’Agri – è da tempo un’azione perseguita dai sindaci dei centri interessati. Significativo è l’effetto occupazionale e per l’economia locale con previsioni di nuovi posti di lavoro (diretti ed indotti) intorno al borgo-albergo. Ci sono poi due “filoni” che si intendono perseguire attraverso il Progetto riferiti al turismo delle radici e al turismo culturale e religioso. Il sindaco riferisce che solo nel corso di quest’anno una decina di neo burgentini residenti in Argentina hanno ottenuto la cittadinanza italiana. In Argentina vive una comunità di emigrati da Brienza di circa 8mila persone. Comunità numerose di emigrati sono presenti in Svizzera, Germania e in altri Paesi. Di qui l’impegno a favorire il rientro di famiglie burgentine insieme alla promozione di pacchetti turistici per fedeli e parrocchie (Brienza aderisce all’Associazione SS Crocifisso, con una cinquantina di Comuni) e percorsi enogastronomici alla riscoperta della cucina burgentina. Per Saverio Lamiranda (ad Terre Aristeo) “è questo un esempio di come fare turismo nei borghi non è più un sogno e che al tempo stesso è forse l’unica possibilità rimasta contro lo spopolamento e la fuga dei giovani. Con il Contratto di Sviluppo che coinvolge insieme a Brienza altri Comuni che hanno già le “carte” pronte vogliamo dimostrare che non dobbiamo attendere più nulla se non il finanziamento del progetto. Il protagonismo degli amministratori locali e degli imprenditori, ricordo che l’azione del Distretto è pubblico-privata sostenuta dalla Rete di imprese Xenia-Aristeo, con il superamento dell’atteggiamento di rassegnazione della comunità locale, sono le condizioni fondamentali per garantire un futuro ai borghi e di conseguenza ai giovani”.