L’indagine ha preso avvio a seguito della ricezione, da parte di questo Ufficio, di una nota inviata dai Servizi Sociali del comune di residenza della minore in cui si dava conto delle segnalazioni inviate dalle insegnanti che avevano raccolto le confidenze della ragazza. Ricevuta al notizia di reato, sono immediatamente iniziate le necessarie attività investigative, coordinate da questa Procura e affidate alla Squadra Mobile: in pochi giorni sono state escusse le professoresse con le quali al minore si era confidata, nonché la madre della stessa, un’amica della donna, e, in audizione protetta, al compagna di banco della vittima mentre quest’ultima è stata ascoltata, sempre in modalità protetta, direttamente dal Sostituto Procuratore titolare del fascicolo.
Fermo restando il principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza nei confronti dell’indagato, si sottolinea come il grave quadro indiziario finora raccolto abbia determinato l’adozione del provvedimento cautelare della custodia cautelare in carcere.