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L’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza premiata a Roma per essere in ‘Rosa’


La direzione strategica dell’Aor San Carlo ritira il premio dei 3 Bollini Rosa

L’Azienda ospedaliera regionale ‘San Carlo’ di Potenza è stata premiata con il massimo del punteggio, tre Bollini Rosa, nel corso della undicesima edizione della cerimonia organizzata dalla fondazione Onda che si è tenuta in mattinata a Roma. L’osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, nell’occasione, ha assegnato i Bollini Rosa per il biennio 2024-2025 agli ospedali che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile, ma anche quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere. Presente alla cerimonia la direzione strategica dell’Aor San Carlo con il direttore generale Giuseppe Spera, il direttore amministrativo Eufrasia Pesarini e il direttore sanitario aziendale Angela Pia Bellettieri. “La premiazione di oggi va a tutto il personale che si è speso per accogliere le esigenze e le domande di salute, con una attenzione particolare nell’ambito della salute di genere, nonché nell’accoglienza e nell’accompagnamento delle vittime di violenza”. Ha dichiarato il direttore generale Spera. “L’auspicio è quello di continuare in questa direzione per offrire a tutti i lucani e alle popolazioni limitrofe una qualità sempre maggiore nelle prestazioni e nei servizi erogati in Basilicata dai cinque presidi dell’Azienda ospedaliera regionale ‘San Carlo’”.



La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da circa 500 domande, ciascuna con un valore prestabilito, suddivise in 15 aree specialistiche più una sezione dedicata ai servizi generali per l’accoglienza delle donne e una alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. Tre i criteri di valutazione tenuti in considerazione, la presenza di: specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinico assistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented, l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico-terapeutici (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale) e infine il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale.
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