“Prosegue una campagna internazionale che sta dando ottimi frutti, come dimostrano i dati turistici del 2023. In questo caso ci rivolgiamo al pubblico newyorkese, particolarmente appassionato di Italia e di Basilicata”, dice il Direttore di APT Antonio Nicoletti. E aggiunge: “Nei mesi scorsi abbiamo realizzato roadshow con grandi Tour Operator, e partecipato a incontri di settore, come l’edizione 2023 del format Travel hashtag. Adesso ci rivolgiamo a un pubblico trasversale, quindi non solo agenzie e operatori, proprio prendendo spunto dai temi che caratterizzano questo periodo dell’anno: la Natività, la cultura e le tradizioni; temi che ci consentono di raccontare una destinazione autentica e ricca di contenuti da scoprire e da vivere”.
Si comincia l’8 dicembre con l’inaugurazione del Presepe Monumentale lucano, realizzato dal maestro grassanese Franco Artese e, per questa occasione, ospitato nella parrocchia che da sempre costituisce il riferimento degli italiani a New York, quella Our Lady of Pompeii oggi sotto la guida di un parroco lucano, don Luigi Portarulo da Bernalda. Il presepe lucano itinerante che raffigura la Natività nel paesaggio suggestivo e sacrale dei Sassi di Matera, vede la sua prima installazione nel 2009 ad Assisi, lo stesso anno in cui la donazione dell’olio a San Francesco venne affidata alla Basilicata. A questa si sono succedute poi negli anni tappe di altissimo valore spirituale e istituzionale, come nel 2012 in Piazza San Pietro in Roma, nel dicembre del 2015 nella prestigiosa St. Patrick’s Cathedral di New York, nel 2017 nella chiesa di Santo Spirito di Firenze, nel 2018 al Quirinale, nel 2022 a Torino e oggi anche a Siena.
Per questa iniziativa, che caratterizza le attività di promozione di APT, il 2023 è un anno speciale perché ricorrono gli 800 anni dal primo presepe di San Francesco a Greccio. Il presepe di Artese ripropone gli scorci dei centri storici lucani, a partire dai Sassi di Matera, e i personaggi rappresentano diversi momenti della vita quotidiana, in un ambiente semplice e laborioso che attinge a immagini tratte da riti e tradizioni della civiltà e della cultura lucana. Questa rappresentazione è arricchita anche dalla scena toccante di una famiglia di migranti, con cui la Basilicata ha voluto
Ma a New York la Basilicata porterà anche la sua musica, le sue tradizioni e la sua cultura. Dopo l’inaugurazione del presepe in programma l’8 dicembre alle ore 17 e la Santa Messa officiata dal Nunzio Apostolico Gabriele Giordano Caccia, Osservatore Permanente alle Nazioni Unite, si terrà una performance musicale con strumenti della tradizione lucana a cura di Nicola Scaldaferri, professore di etnomusicologia all’Università di Milano, accompagnato dal musicista Vincenzo Di Sanzo e da Francesca Esposito alla voce. Il 9 dicembre, alle ore 17, nello spazio conferenze di “Piazza Italia”, si terrà un talk sul tema “Dove gli alberi risuonano. Viaggio in Basilicata” con il direttore di Apt Nicoletti e l’etnomusicologo Scaldaferri che descriveranno i riti caratteristici dei nostri borghi, dai carnevali al Maggio. A seguire ci sarà un’esibizione del chitarrista lucano Federico Ferrandina, e un aperitivo a base di prodotti lucani.
L’11 dicembre, alle 17, presso l’Istituto Italiano di Cultura, il direttore Antonio Nicoletti terrà una presentazione della Basilicata come destinazione turistica, e a seguire Nicola Scaldaferri, Vincenzo Di Sanzo e Francesca Esposito esporranno un programma dal titolo “I suoni della Natività, un viaggio attraverso il patrimonio culturale della Basilicata”. Per il presidente della Basilicata, Vito Bardi, “la Regione sta sostenendo le attività rivolte al mercato internazionale nella consapevolezza che c’è tanto da fare per far conoscere il nostro territorio ai tanti che amano l’Italia e sono in cerca di destinazioni nuove. I temi legati al Natale ci aiutano, per omogeneità con tante caratteristiche della nostra offerta. Proprio a tal proposito, promuovere la Basilicata in una metropoli come New York significa anche raccontare una terra in cui il silenzio ha ancora valore, dove la spiritualità è tangibile e dove le tradizioni sono sinonimo di accoglienza e di condivisione”.
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