Secondo le indagini il sistema era stato messo in piedi dal titolare di una società cerignolana, con il concorso dei titolari di agenzie pratiche auto e di altre concessionarie con sedi in Puglia, Basilicata e Umbria. Attraverso fatture per operazioni inesistenti, firme false sulla documentazione utilizzata per la richiesta di immatricolazione da parte dei clienti e presentazione di documenti di identità contraffatti – riferiscono i militari della Guardia di Finanza – gli organizzatori della frode hanno evaso l’Iva che avrebbe dovuto essere versata nell’importazione dei veicoli per oltre 2,5 milioni.
I finanzieri hanno quindi sequestro tre immobili, nove auto, disponibilità finanziarie e quote societarie. Le indagini hanno permesso, nel complesso, di denunciare 21 persone tra cui 12 rappresentanti legali di autoconcessionarie e cinque titolari di agenzie di pratiche automobilistiche.
(ANSA)