Con l’avvio del tirocinio del primo gruppo di studenti del terzo anno del Corso di Laurea in Medicina dell’Università degli Studi della Basilicata l’apporto dell’Azienda Ospedaliera San Carlo al percorso formativo, già garantito con più attività di docenza, si consolida in maniera decisa. E’ il direttore generale dell’Aor Giuseppe Spera ad annunciare con soddisfazione quella che si presenta come una “assoluta novità per il nostro sistema sanitario, che viene impreziosito dalla possibilità di integrare nelle attività cliniche assicurate dalle eccellenti professionalità mediche in servizio una ricca formazione sul ‘campo’ per le giovani generazioni.
I primi reparti ad ospitare gli studenti per il tirocinio saranno quelli di Cardiologia e di Pneumologia dell’ospedale ‘San Carlo’ di Potenza, diretti dal dottor Eugenio Stabile e dal dottor Raimondo Battiloro, ai quali va il ringraziamento per la dedizione alla formazione. Sono certo che tali unità operative, come quelle coinvolte successivamente nei tirocini, sapranno garantire il corretto affiancamento e la puntuale formazione, gli strumenti e le competenze necessari ad edificare la coscienza medica di coloro che costituiranno i professionisti della salute del prossimo futuro.
“La ricerca, lo studio e la formazione universitaria –ha dichiarato l’assessore regionale alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli- sono il pilastro della nostra società e il connubio con il territorio e con le strutture ospedaliere della Azienda San Carlo, rappresenta una importante opportunità professionale e di vita per i giovani -lucani e non- che hanno scelto di formarsi nella nostra Basilicata, oltre che una crescita in termini di attrattività, della giovane Facoltà di Medicina lucana. Esprimo, pertanto, soddisfazione per questo ulteriore traguardo formativo raggiunto e formulo un personale ringraziamento a tutti gli attori coinvolti in questa nuova sfida; si conferma, senza alcun dubbio, la volontà politica di investire sulle nuove generazioni al fine di potenziare gli organici e il sistema sanitario regionale”.