“Siamo orgogliosi di questo riconoscimento -ha commentato il direttore generale dell’Azienda ospedaliera regionale ‘San Carlo’ Giuseppe Spera- poiché testimonia l’impegno e le acclarate competenze dei nostri specialisti nella gestione di casi clinici delicati, trattati con un approccio multidisciplinare, che costituisce esempio di integrazione tra le diverse unità operative nella gestione di qualità dell’offerta ospedaliera resa. La prestigiosa rivista scientifica dedicata alle malattie e ai casi clinici in tutte le aree dell’urologia adulta e pediatrica – ha concluso il Dg Spera- ha ritenuto meritevoli di pubblicazione i due casi oncologici complessi e rari, risolti nell’ospedale ‘San Carlo’ di Potenza con tecniche e metodiche assolutamente originali e innovative”.
“Lo ritengo un importante riconoscimento del lavoro di tutta l’equipe operatoria e dei colleghi della Chirurgia vascolare coordinata dal dottor Andrea Esposito”, ha
La particolare complessità del secondo intervento chirurgico, che ha suscitato l’interesse della prestigiosa rivista ‘Urology case report’ -continua il dottor Falabella- risiedeva sia nella simultanea gestione di aneurisma dell’aorta addominale e neoplasia urologica addominale, sia nel limitato consenso sul miglior approccio gestionale di questo tipo di pazienti, che, in passato, venivano trattati con multipli accessi chirurgici di alto rischio sia in ambito urologico sia in ambito vascolare. L’uomo di 65 anni presentava una neoplasia di grandi dimensioni, circa 10 centimetri, localizzata sul rene, e, contemporaneamente, un delicato e voluminoso aneurisma sacculare dell’aorta addominale. In accordo con l’equipe della Chirurgia vascolare -continua l’urologo Falabella- si è optato per una strategia in due tempi, originale e innovativa, che garantisse un buon risultato oncologico e funzionale per il paziente con la minore invasività possibile conservando la funzionalità del rene residuo. Così, in un primo tempo chirurgico si è proceduto ad asportare la voluminosa massa tumorale renale, garantendo, insieme, la vascolarizzazione all’altro rene. Dopo soli due giorni, in anestesia locale, i chirurghi vascolari hanno trattato l’aneurisma dell’aorta addominale mediante endoprotesi aortica.
Anche quest’altro paziente ora sta bene -ha concluso il dottor Falabella- non ha avuto bisogno di dialisi e la Tc di follow-up, a un anno dall’intervento, ha escluso una eventuale recidiva di natura oncologica confermando la perfetta funzionalità renale e la completa esclusione della patologia vascolare”.