Nell’ambito di autonoma attività info-investigativa in materia di contrasto al traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, gli uomini del G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Potenza, all’uscita “Potenza Centro” del raccordo autostradale 5, hanno imposto l’alt a un’autovettura con a bordo due coniugi di nazionalità dominicana, Fabian Santana Andres di anni 39 e Mosquea Milagros Leonora di anni 46, da diversi anni residenti nel capoluogo lucano. ricorrendone i presupposti, i finanzieri, eseguivano una perquisizione personale e dell’autovettura, anche mediante l’ausilio delle unità cinofile. All’esito, occultato sotto un sedile dell’autovettura, è stato rinvenuto un pacco sottovuoto con all’intemo 402 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina.
Nella flagranza del reato, le perquisizioni sono state estesa anche all’abitazione dei due responsabili, ubicata nel centro cittadino, e risultata essere vigilata mediante un sofisticato sistema di videosorveglianza, nonché da un cane molosso posto a presidio dell’immobile. Al fine di consentire l’accesso domiciliare in sicurezza alla polizia giudiziaria operante, è stato chiesto l’intervento di un veterinario dell’Asl e di operatori accalappiacani del canile di Potenza, per le pertinenti operazioni di contenimento dell’animale, nel rispetto del benessere dello stesso.
I due responsabili, ritenuti autori del reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio sono stati tratti in arresto. L’uomo associato è stato alla locale casa circondariale e la donna in regime di detenzione domiciliare presso la propria abitazione, a disposizione del Giudice per le Indagini preliminari di Potenza. In sede di convalida, il GIP presso il Tribunale di Potenza, su richiesta della Procura di Potenza, riconoscendo la gravità del quadro indiziario emerso dall’attività di PG, ha convalidato gli arresti ed ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti dell’uomo e quella degli arresti domiciliari nei confronti della donna.
Resta ferma la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna.