Una giornata all’insegna della tecnologia, segmenti dell’innovazione destinati a rivoluzionare il tessuto produttivo e, in generale, la quotidianità in tutti i suoi aspetti, dal lavoro al tempo libero, dalla salute alla formazione. Ad ospitare il quarto appuntamento di “Future Experience” – evento organizzato da Sviluppo Basilicata nell’ambito del progetto IncHubatori – è stato lo stabilimento Hitachi Rail di Tito scalo (Potenza) dove l’high-tech è di casa: l’azienda, infatti, produce e testa i sistemi di controllo dei treni e delle metropolitane di tutto il mondo con l’ausilio delle più moderne tecnologie. Scenario industriale in perfetta sintonia con la presentazione di apparecchiature di ultimissima generazione in grado di garantire una interazione tra mondo virtuale e mondo reale.
E’ il caso dei visori della Impersive, società leader nella realizzazione di contenuti immersivi, partner di importanti brand internazionali di moda come Prada, Dior, Gucci e Armani che utilizzano questi strumenti per presentare le nuove collezioni in un modo coinvolgente e personalizzato.
Gli intervenuti al forum di mercoledì hanno potuto verificare le straordinarie opportunità offerte dai visori (25 disponibili a Tito in occasione del forum) attraverso i quali ci si può letteralmente “immergere” in contesti straordinari come il rally della Parigi-Dakar, una regata a bordo di Luna Rossa, un viaggio nel deserto, un incontro con i grandi club di calcio. Simulazioni in linea con il pragmatismo dell’amministratore unico di Sviluppo Basilicata, Gabriella Megale, che ha fortemente voluto una “prova sul campo” per andare al di là dell’illustrazione teorica di quanto oggi è in grado di offrire la tecnologia. Anche quella inedita del “Vision pro” della Apple che la stessa Impersive, per il tramite del suo amministratore delegato, Guido Geminiani, ha portato a Tito scalo pur non essendo ancora in commercio in Italia.
Questo visore di nuovissima generazione consente di incrociare ambienti e oggetti virtuali e fisici mettendoli in relazione tra di loro come se fossero parte di un unico ambiente. Un mondo ibrido che si sgancia dai film di fantascienza per diventare realtà, aprendo il varco anche ai cani robotici che hanno stupito il folto pubblico presente nella sede di Hitachi.
Quadrupedi in titanio, resistenti, agili, forti in grado di addentrarsi in scenari proibitivi, pericolosi per l’uomo (campi minati, miniere, luoghi gelidi o troppo caldi). Comandati da tecnici della Martec – società specializzata nella fornitura di componenti elettronici e meccanici per favorire l’automazione del processo di produzione, rappresentata a Tito dall’ingegnere Roberto Becchimanzi – i cani robotici sono la base su cui si sta lavorando in America per creare un nuovo modello da inviare su Marte.
“Il futuro è qui. Mutuando il claim di Hitachi (inspire the next) – ha detto Gabriella Megale, amministratore unico di Sviluppo Basilicata – vogliamo spiegare alle nostre imprese che la tecnologia è la chiave per aprire le porte dello sviluppo. Tecnologia immersiva e intelligenza artificiale amplificano le potenzialità produttive e commerciali, rivoluzionando il modo in cui le aziende interagiscono con i propri clienti e i dipendenti. Dobbiamo sfatare la paura del cambiamento e cogliere le opportunità offerte da strumenti di straordinaria efficacia”.
Ogni futuro, diceva Orson Welles, nasce dal passato. Ed è toccato ad Antonio Bardi, Head of Tito Plant Hitachi Rail, ricordare segmenti di storia dello stabilimento lucano, considerato oggi il “cervello elettronico” del sistema ferroviario. Le origini risalgono al post-terremoto ’80 e, passando per la produzione della prima locomotiva tutta italiana, il sito è arrivato nelle mani di Hitachi Rail diventando un punto di riferimento a livello internazionale nel settore della mobilità.
A Paolo Sannino, Senior director of digital development ad operations Hitachi Rail, è toccato il compito di annunciare le nuove frontiere produttive dell’azienda che può contare su un attrezzato e innovativo centro di ricerche a Tokyo. Particolarmente interessante il sistema attivato a Genova per intercettare i flussi di mobilità all’interno della città attraverso sensori dotati di intelligenza artificiale.
Sull’importanza della tecnologia e del rapporto tra metaverso e manifattura si è soffermato Francesco Sacco, docente di Digital economy all’Università dell’Insurbia e Sda Bocconi che ha condotto un talk spiegando, dati alla mano, l’incidenza dell’high-tech e del digitale sulla produttività a livello mondiale: “Con internet – ha evidenziato – l’export è cresciuto rapidamente in tutte le economie avanzate tranne che in Italia.
Con l’industria 4.0 c’è la possibilità di recuperare e si apre l’opportunità di esplorare nuove strade e nuovi modelli di business”. Manager e imprenditori presenti in sala (tra i quali Claudio Salzillo di Elemastr Group e Alessandro Martemucci di Federmanager Basilicata) hanno sottolineato l’importanza dell’innovazione in un’ottica di sviluppo locale, incoraggiando le imprese a investire in ricerca e formazione specializzata.