Ruvo del Monte, il Brigantaggio, e il revisionismo storico

Sabato 27 aprile si è svolto a Ruvo del Monte un importante incontro relativo ai fatti accaduti il 10 agosto 1861. La discussione è partita analizzando l’interessante lavoro svolto dal dottor Massimiliano Mattei: un’opera di ricerca, corredata da documenti storici e preceduta dall’introduzione della docente di Storia Contemporanea Lidia Piccioni. Essa, ha sottolineato come sia difficile avvicinarsi alla verità quando gli archivi sono incompleti. E’ indispensabile il pluralismo delle fonti: l’archivio pubblico rappresenta una fonte documentale calata dall’alto; gli archivi privati e il riconoscimento delle fonti orali invece servono a tramandare la memoria. Questo perchè le implicazioni sociali, politiche ed economiche di fronte ad eventi di tale portata storica sono molteplici. La storia la scrivono i vincitori, ma quando vi sono omissioni e/o riscritture la verità è sempre parziale. Pertanto, vorrei fare delle riflessioni che, a partire da quegli eventi, ci conducono ai giorni nostri.

Per tanto tempo si è visto il Brigantaggio nella sua accezione negativa, come fenomeno puramente delinquenziale. Tutt’altro che episodio reazionario si è imposto nella forma della ribellione verso i soprusi esterni e dei notabili locali. Il Sud amministrato dal Regno delle Due Sicilie viveva una stagione illuminata, con il grosso dei saperi e delle ricchezze qui insediati.La prima stazione ferroviaria era quella di Portici; il commercio marittimo e la nascita di tante facoltà universitarie a Napoli. Questo a voler smentire i tanti che parlano di arretratezza ed analfabetismo al Sud. Addirittura il Banco di Sicilia aveva un ammontare di ricchezza pari al doppio di quella di tutto il resto dell’Italia di allora. Il processo unitario comportò il trasferimento coatto da parte dei funzionari piemontesi di quelle ricchezze. Furono sottratti oro, beni ed anche tutti quei documenti che potessero evidenziare quelle ruberie. I sabaudi e i loro alleati si resero protagonisti di un vero e proprio saccheggio verso le popolazioni meridionali oltre a violenze ed uccisioni. (I Savoia furono anche coloro che a seguito dell’attentato Passannante imposero il cambio di nome di Salvia di Lucania in Savoia di Lucania e successivamente fiancheggiarono il regime fascista). Dopo il saccheggio ai danni del Meridione una popolazione impoverita iniziò ad emigrare. Fino al 1861 le migrazioni dei cittadini del Sud erano un fenomeno quasi inesistente.

Eppure una parte della storiografia, concentrandosi unicamente sulle violenze dei Briganti ci racconta solo di queste, sottacendo il fatto che esse furono conseguenziali alle precedenti dell’esercito unitario. Questi ultimi si impossessarono di terre, beni, denari; uccisero, stuprarono. Una vera e propria guerra civile precedette l’Italia unita con centinaia di migliaia di vittime innocenti.

E’ ovvio, che anche a Ruvo, tante famiglie hanno subito il dramma della perdita delle persone care. C’erano gli incolpevoli, ma ci stavano anche latifondisti e grossi proprietari funzionali al cambio di regime. Insomma, gli italiani dalla parte sbagliata.

Ricordare questi accadimenti deve servire a fare chiarezza. Non esiste il popolo come entità indistinta, gli interessi sono e saranno sempre divergenti, almeno fino a quando non viene messo in discussione il sistema economico vigente. Cosi la guerra civile che portò al sacrificio di milioni di persone per rendere unico lo Stato (che qualcuno oggi vuole ulteriormente dividere con il progetto di Autonomia differenziata) è qualcosa di simile a quanto successo durante il fascismo. Anche qui vi furono morti italiani, solo che chi stava con quel regime stava dalla parte del torto.

O ancora, pensiamo alle foibe. Da qualche decennio il revisionismo storico vuole celebrare le vittime di quei crimini, solo che questo fatto viene abilmente decontestualizzato, tacendo sul precedente delle foibe operate dagli italiani sulle popolazioni di origine slava nei territori del Nord-Est. Per non parlare dei crimini fascisti in Italia ( le uccisioni e incarcerazioni degli oppositori politici, le leggi razziali) e all’estero (in Albania e Grecia, il colonialismo nel Nord Africa con l’utilizzo di gas e armi chimiche, il Madamato).

Quindi è il disegno che sta dietro ogni progetto di conquista che provoca queste tragedie umane.

Revisionismo e propaganda bellica vanno a braccetto. E’ successo nelle guerre in Iraq e lo vediamo ora in Ucraina e Palestina. L’Occidente fino all’altro giorno commerciava con Putin, oggi lo riscopre dittatore. Il regime di Zelensky era attenzionato per le ruberie e la mancanza di democrazia con tanti oppositori in carcere. Ed anche il battaglione nazista Azov. Oggi sono diventati eroi! Putin ha invaso i territori ed è stato dichiarato criminale di guerra. Che dire dell’allargamento ad Est della Nato? Lo Stato di Israele occupa territori non suoi da 75 anni. Colonialismo di insediamento, politiche di apartheid, e l’attuale genocidio eppure metà della comunità internazionale ha difficoltà nel condannare quell’altro desposta e corrotto di nome Netanyahu.

Ritornando al Brigantaggio, è sbagliato mitizzare determinate figure. Il rischio è quello di arroccarsi su posizioni neoidentitarie. Il paradosso è quello di essere passati da una sua denigrazione all’esaltazione a fini prettamente folkloristici, mentre ogni manifestazione dovrebbe condurre ad una discussione seria e non di parte. I fatti sono fatti. Le idee e le opinioni si formano su di essi.

Giuseppe Giannini

1 comments

  1. Prof. Domenico Calderone

    Purtroppo, il dr. Giannini ha ragione su tutti i fronti, e i suoi ragionamenti olistici non fanno una grinza in nessun caso. E’ tutto vero quanto detto sul Brigantaggio post-unitario e a proposito del contesto socio-economico del Regno delle Due Sicilie. A quanto elencato tra le opere pubbliche realizzate in quegli anni, va aggiunta l’immensa Reggia di Caserta, commissionata a Vanvitelli dai Borbone: Carlo III di Borbone, infatti, era un monarca illuminato, amante delle arti, non certo colui che produceva l’omonimo caffè, tanto reclamizzato oggi.

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