Per la produzione di energia fotovoltaica nel 2023 la Basilicata è la prima regione per produzione pro-capite (937 Mw per ogni residente) e tra le regioni a maggiore incremento annuo di impianti (più 41,7%) e di potenza prodotta (più 23,6%). Sono i dati rielaborati su scala regionale dal Gruppo Cestari di fonte GSE. In dettaglio gli impianti attivi nel 2023 sono 16.181 di ci 10.731 in provincia di Potenza e 5.449 in quella di Matera), ma nella produzione la provincia di Matera registra complessivamente 268 Mw contro i 235 Mw della provincia di Potenza. Giovanni Cestari del gruppo Cestari – che con base operativa in Basilicata e per il Sud a Moliterno, attraverso proprie società specializzate in Italia e all’estero, opera nel settore della produzione elettrica da fonti rinnovabili, realizzando impianti ecocompatibili – commentando i dati afferma che “le aspettative delle imprese sono adesso rivolte allo schema del Testo Unico delle Rinnovabili che accorpa e semplifica tutte le norme che regolano l’impiego delle FER, identificando gli interventi che ricadono in attività libera, Pas o nell’Autorizzazione Unica e la nuova bozza del Decreto Aree Idonee, licenziata dal Governo, che accoglie alcune proposte di modifica emerse dal passaggio in commissione Energia e Ambiente della Conferenza delle Regioni. Si tratta – aggiunge – di provvedimenti particolarmente attesi perché erano anni che le associazioni di settore chiedevano un intervento organico sulle green energy nazionali per armonizzare e semplificare la normativa. Eliminando quella farraginosità e complessità che nel tempo è andata accumulandosi ad ogni nuova misura legislativa e regolatoria. Il Testo Unico delle Rinnovabili è il provvedimento con cui vengono definiti in maniera chiara i regimi amministrativi per la costruzione e l’esercizio degli impianti di produzione rinnovabile e dei sistemi di accumulo di energia. Compresi gli interventi di modifica, potenziamento e rifacimento degli stessi e le relative opere di connessione. Quanto al decreto Aree idonee sono definiti i target regionali
La prima grande modifica introdotta nel decreto riguarda il Burden Sharing, ossia la ripartizione della potenza fra Regioni e Province autonome. Nonostante l’obiettivo finale rimanga lo stesso, ossia 80 GW di rinnovabili al 2030, i target annuali territoriali appaiono tutti modificati rispetto allo schema originale del Decreto Aree Idonee. E il calcolo per il raggiungimento degli obiettivi arretra di un anno. Saranno contati i nuovi impianti entrati in esercizio e le nuove aggiunte di potenza derivanti da interventi di rifacimento a partire dal 1°gennaio 2021 anziché dal 2022. Alle amministrazioni regionali è lasciata la possibilità di classificare le superfici o le aree come idonee differenziandole sulla base della fonte, della taglia e della tipologia di impianto. In stretta sintonia con la strategia del Ministro Frattin con l’Accordo quadro di cooperazione strategica siglato tra la Jetion Solar (Cina) e la Strategic Energy Resources Srl – Gruppo Cestari – ha detto Giovanni Cestari – intendiamo realizzare 150 comunità energetiche, molte saranno in Basilicata e nel Sud”.