Arruolatosi nei Granatieri di Sardegna a 19 anni e poi transitato nell’Arma dei Carabinieri il 15 marzo 1943, ha partecipato all’ultimo conflitto mondiale, nella campagna di Grecia, ove ha sperimentato la prigionia e la deportazione nel campo di Melseburg in Germania. Rientrato in Italia nel 1945, venne assegnato al Comando Legione Carabinieri Bari ove è stato impiegato fino al 1964, data in cui si è trasferito a Roma per ricoprire delicati incarichi presso il Senato della Repubblica e la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Congedatosi nel 1984, ha fatto ritorno nella sua Palazzo San Gervasio, senza mai smettere di sentirsi “Carabiniere”.
“Incontrarlo è stato un privilegio”, ha dichiarato il Generale Scafuri, perché dalla sua voce si possono udire i racconti di chi la storia l’ha vissuta in prima persona e, nella famiglia dell’Arma, l’ha anche scritta. Testimone di intramontabili valori ai quali tutt’oggi si ispira l’intera Istituzione e che Donato incarna nel suo essere “Carabiniere per sempre”.