Full immersion nella lingua inglese. A Picerno successo per l’English Camp

Ha suscitato grande interesse l’English Camp a Picerno, che si è concluso nei giorni scorsi con partecipanti provenienti da più paesi lucani. Si tratta di una iniziativa da nove anni presente sul territorio, che offre un servizio di full immersion nella lingua inglese grazie a insegnanti madrelingua. La metodologia utilizzata è la didattica ludica, che tramite il gioco fa leva sulla motivazione intrinseca permettendo il conseguimento degli obiettivi e delle mete educative che caratterizzano l’educazione linguistica.

Mediatrice linguistica del progetto la dott.ssa Loredana Marcantonio, laureata in scienze della mediazione linguistica a Londra. Durante l’English Camp, spazio alle tecniche collaborative, con l’interazione tra di loro. Poi lavori in classe presso la Torre Medievale. L’iniziativa ha trovato la collaborazione dell’amministrazione comunale. L’insegnamento ludico promuove il biculturalismo in quanto i discenti si avvicinano a una dimensione culturale diversa dalla loro, aspetto essenziale. Non si può apprendere una lingua senza conoscere la cultura che l’ha prodotta.

Per l’edizione 2024, i bambini sono stati divisi in tre gruppi per età e competenze. Ad ogni gruppo è stato assegnato un madrelingua: Semih, Elif e Ege. I bambini si sono focalizzati sulla conoscenza di alcuni paesi come Messico, Brasile, Spagna. Questo è stato possibile soprattutto grazie al metodo di apprendimento ludico.

“Credo fortemente nel bilinguismo precoce. Se il bambino apprende la lingua target prima della messa a punto del sistema neurologico, sarà più semplice la coesistenza di due codice linguistici di pari prestigio. Da tempo, mi impegno nell’insegnamento dell’inglese presso l’asilo nido comunale. Un progetto ambizioso che porterà frutti”, ha sottolineato la dott.ssa Marcantonio a conclusione dell’iniziativa, che ha visto la presenza del sindaco, Margherita Scavone, nel consegnare gli attestati ai partecipanti.

Claudio Buono

1 comments

  1. Prof. Domenico Calderone

    Da ex docente di Lingue e Letterature straniere, ed autore del famoso “Progetto di alfabetizzazione culturale in lingua italiana, per ragazzi stranieri anglofoni e francofoni diversamente … etnici”( pubblicato sulla rivista scientifica “Articolo 33”, n. 9-10, 2015), dedicato ai minorenni non accompagnati, provenienti da Africa ed Asia, mi corre l’obbligo di tessere le lodi alla prof.ssa Marcantonio, che insegna l’Inglese in una Scuola dell’Infanzia: perfetto, poiché l’età congrua per l’apprendimento di una L2, come tutti sanno, parte proprio dai 4-5 anni e raggiunge il picco massimo intorno agli 11-12 anni ( età di Scuola Media), dopodiché la parabola scende, insieme al rendimento dello studente. Se, alla lingua straniera, potesse abbinare l’Educazione alla cittadinanza, sarebbe veramente un optimum. Complimenti anche a chi, illuminato, sostiene finanziariamente l’iniziativa!

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