Artisti lucani, esce “Duel” di Rocco e Francesco Mentissi: classica ed elettronica si fondono

Luglio 2024 segna il ritorno sulla scena musicale di Rocco Mentissi con il suo nuovo disco “Duel”, frutto della collaborazione con il figlio Francesco Mentissi, produttore di musica elettronica. A sei anni di distanza dall’uscita del celebrato album “Pais”, Rocco condivide con il pubblico un nuovo progetto discografico che esplora i confini tra musica classica ed elettronica.

“Duel” è stato composto e interpretato da Rocco e Francesco Mentissi, con mix e mastering a cura di Leonardo Corbo: un lavoro sperimentale che fonde il pianoforte melodico, spesso minimale ed estemporaneo, con linee futuriste di groove intensi, composte con drum machine e Ableton Live. La registrazione digitale è avvenuta presso il Recoa Studio di Pontecagnano (SA) nel marzo 2023.

«Sono passati sei anni dalla pubblicazione del mio disco intitolato ‘Pais’. – racconta Rocco – Sei anni intensi: tantissimi concerti, tanti teatri, città, tante albe in scenari lucani formidabili, strepitosi. In molti di questi eventi, indimenticabili per me, sono stato affiancato da mio figlio Francesco Mentissi, producer di musica elettronica, che con i suoi groove accompagnava le mie fantasie pianistiche.»

Tra le numerose esibizioni condivise, il concerto del solstizio d’inverno sul Monte Croccia, nel Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, nel 2022. Durante quella performance, padre e figlio hanno eseguito alcuni brani inediti, composti a quattro mani. Da quella scintilla iniziale è nato “Duel”, un album che rappresenta un duello musicale tra due mondi contrapposti, che si trasforma in un dialogo armonico, in cui emozioni contrastanti come tristezza, fiducia e rabbia si alternano, per culminare in un atto finale di speranza e tregua, simboleggiato dal brano “Garden”.

L’immagine di copertina del disco ritrae un vecchio albergo abbandonato a Maratea, simbolo del luogo immaginario dove il duello musicale tra Rocco e Francesco Mentissi prende vita.

«È un duello che si dipana in stanze, corridoi, in uno spazio immaginario, in cui stati d’animo si succedono e si alternano. Da questa opposizione è partita la ricerca di varchi per sperimentare possibili percorsi di dialogo, integrativi e complementari. L’elettronica ci ha permesso di inventare suoni nuovi, paradossalmente più vicini al mondo della natura e dell’immaginazione, mentre le tastiere hanno ancorato questa ricerca a una poetica radicata nella nostra percezione.»

Rocco Mentissi è compositore e pianista. Laureato in Filosofia all’Università di Bari, ha conseguito inoltre la laurea magistrale in Direzione d’orchestra fiati e in Composizione presso il Conservatorio di Potenza. È direttore dal 1999 della Banda musicale Città di Tolve “Francesco Mentissi” e dal 2016 dell’Orchestra a plettro “Domenico Manfredi” di Avigliano. È docente di Filosofia e Storia presso il Liceo Classico “Q.O. Flacco” di Potenza. Prima di “Duel”, ha pubblicato gli album “traMe” (2014) e “Pais” (2018).

Francesco Mentissi è DJ e produttore di musica elettronica. Ha studiato Ableton Live presso la Nut Accademy di Napoli e conseguito il diploma di Electronic Music Producer al SAE Institute di Milano. Ha collaborato con etichette sia italiane che internazionali. Le sue tracce sono suonate da famosi DJ in club rinomati ed è stato ospite della prestigiosa radio londinese Rinse FM.

2 comments

  1. Dr. Giuseppe Giannini

    Complimenti ai Mentissi. Ho avuto modo di conoscere la sensibilità di Rocco, che viene fuori nella sua musica.
    Nel caso dell’ultimo lavoro arricchito da input elettronici, questi fanno intraprendere una strada che ci porta su territori, in qualche misura, affini alla recente scuola tedesca (Nils Frahm, Martin Kohlstedt, Anne Muller). Penso a brani come ” Blue Room”, “Hall”, “Red Room”. Altrove il sound è più classico “Hallway” .
    In “White Room” invece scorgo all’inizio atmosfere anni’80, il brano poi evolve, ed infine ritorna alla base: in un viaggio retrospettivo/introspettivo davvero affascinante.
    Traspare anche una certa fascinazione per le ambientazioni ed i passaggi (e paesaggi) evocati da Lynch/Badalamenti (Garden).
    Disco interessante.Bravi!

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