Sant’Angelo Le Fratte, polemica per la rimozione di due targhe. La minoranza: “Un abuso”. Ma non si fa attendere la risposta dell’amministrazione

Monta la polemica a Sant’Angelo Le Fratte tra minoranza consiliare e maggioranza. Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale ha fatto rimuovere una targa con la scritta “amministrazione Laurino” apposta negli anni scorsi su una pavimentazione a conclusione di un lavoro. Per Michele Laurino, ex sindaco, quello “commissionato” dal primo cittadino Vincenzo Ostuni sarebbe “un grave abuso di potere”. “È un abuso la rimozione illegittima di due targhe in pietra sul marciapiede all’altezza della farmacia”, dice Laurino, che spiega: “Queste targhe posate nel 2018 e dedicate alla precedente amministrazione Laurino (compreso il vicesindaco Ostuni Vincenzo ora Sindaco) e all’impresa esecutrice dei lavori di riqualificazione urbana del nostro centro storico, erano state approvate dallo stesso Ostuni Vincenzo quando ricopriva la carica di vicesindaco. La rimozione è stata effettuata senza nessuna autorizzazione ufficiale, senza trasparenza e senza considerare il contesto storico e il consenso popolare. Questo comportamento non solo ignora le procedure legali ma mina la fiducia della comunità nelle sue istituzioni”. “Chiedo – ha concluso Laurino – indagini, trasparenza e informazione. La nostra comunità merita trasparenza, legalità e rispetto per la nostra storia e per le decisioni approvate democraticamente”.

Non si è fatta attendere la risposta del sindaco Ostuni e della maggioranza: “Proprio in virtù del principio della legalità, ci chiediamo: dove sono le autorizzazioni che hanno legittimato, a suo tempo, l’apposizione di quelle targhe? Perché non ne risulta traccia sui progetti? E in quale consiglio comunale è stato chiesto il benestare dei consiglieri alla posa di queste targhe? Da nessuna parte, in nessun progetto, non se ne è discusso in alcun consiglio. Quelle targhe, effettivamente, non esistono. Sono completamente abusive. E per l’abusivismo, in questo comune, non c’è posto. Il “danno erariale” risale alla loro apposizione”.

“Ci siamo fatti portavoce delle istanze dei cittadini, che, numerosi, ritenevano queste targhe l’espressione anacronistica di un potere dalle caratteristiche poco democratiche. La loro rimozione non ha leso altri che la maestà di qualcuno”, ha concluso il gruppo di maggioranza.

redazione

 

 

 

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