Anziani ancora nel mirino dei truffatori che, con un abile raggiro telefonico, tentano di farsi consegnare denaro e monili in oro spacciandosi per funzionari della Questura con un pretesto che oramai è da considerarsi un classico: evitare gravi conseguenze legali per il proprio figlio. L’inattesa telefonata di un sedicente funzionario della Questura ha scosso quella che doveva essere, per un’anziana donna di Rionero in Vulture, una tranquilla mattinata di preparativi in vista del Ferragosto.
La vittima, in particolare, si è sentita prospettare dal suo truffaldino interlocutore gravissime conseguenze legali per il figlio, a causa di un sinistro stradale da questi provocato, qualora non avesse provveduto a consegnare un’ingente somma di denaro. Smaliziato ed esperto, il truffatore non ha lasciato tregua all’anziana né tantomeno le ha permesso di chiudere il telefono per non allentare la tensione. Anche alla risposta della donna di non possedere tutto il denaro richiesto, l’interlocutore non ha desistito dal suo intento riferendo che la somma mancante poteva essere integrata con gli oggetti in oro che la stessa aveva in casa.
Assieme all’anziana era, però, presente anche il marito il quale, non convinto della telefonata, ha chiamato il 112 riferendo cosa stesse accadendo. Dall’altra parte del telefono, l’operatore della Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Melfi, esperto Carabiniere pronto ad intervenire, come i suoi colleghi, proprio per casi come questo. Il militare dell’Arma ha fornito subito la dovuta assistenza alla coppia suggerendo loro come comportarsi e facendo, contestualmente, intervenire l’autoradio del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Melfi con le pattuglie delle Stazioni di Rionero in Vulture e Barile che hanno cinturato la zona.
Le ricerche hanno permesso alle pattuglie dell’Arma di intercettare due giovani ragazzi di 21 e 20 anni, entrambi della provincia di Napoli, i quali tentavano di darsi alla fuga prendendo direzioni differenti ma venendo subito bloccati dai Carabinieri. I primi accertamenti hanno consentito di raccogliere inconfutabili elementi che hanno comprovato la loro responsabilità in ordine alla tentata truffa ai danni dell’anziana per cui, al termine delle formalità di rito, i due giovani sono stati dichiarati in arresto ed associati, come disposto dall’Autorità Giudiziaria potentina, alla Casa Circondariale di Melfi.
L’arresto è stato poi convalidato dal GIP del Tribunale di Potenza il quale ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari per entrambi i giovani per i quali, si ricorda, vige comunque la presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva di condanna.
Un altro esempio di truffa che ha fatto leva sulla componente affettiva di una fascia particolarmente sensibile, quale quella degli anziani, sventata dagli uomini della Benemerita anche grazie ai consigli forniti attraverso una campagna informativa estesa a livello nazionale.
Come avviene da tempo, infatti, il Comando Provinciale dell’Arma di Potenza, direttamente impegnato, come tutta l’Arma, in una serrata attività tesa al contrasto di questo fenomeno criminale sempre più diffuso, raccomanda di contattare, senza alcuna esitazione, il Numero Unico di Emergenza 112 o di rivolgersi ai presidi dell’Arma presenti su tutto il territorio, con la certezza di poter sempre contare sull’aiuto di personale appositamente formato e costantemente aggiornato.