Sebbene si debba parlare ancora di dati provvisori, con i numeri acquisiti dal sistema statistico da gennaio a luglio, oggi possiamo tracciare alcune indicazioni chiare sui fenomeni in atto nella Basilicata turistica. A livello regionale, si conferma il periodo di crescita anche rispetto allo scorso anno, con un incremento che si attesterà oltre il +5% sia come arrivi che come presenze. Volendo trarre considerazioni utili al di là del dato percentuale complessivo, vanno fatte alcune riflessioni sui singoli territori, in particolare le aree a maggior vocazione turistica.
Anzitutto occorre partire dal dato nazionale, riportato da varie fonti, sul forte calo del turismo domestico. Ciò può essere dovuto a cause diverse tra cui, in linea generale, il ridursi del potere di acquisto delle famiglie, e a livello regionale il trasformarsi della Basilicata – e soprattutto di Matera – da destinazione “da scoprire” a destinazione ormai “scoperta” e frequentata (troppo spesso solo per una notte). È utile trattare Matera come caso a sé, in quanto destinazione culturale matura e in trasformazione, non facile alla fidelizzazione comune ad altri segmenti turistici, come ad esempio quello balneare che in Basilicata esprime livelli altissimi. Dopo i fasti da Capitale Europea della Cultura, è necessario mantenere capacità attrattiva, rinnovando e arricchendo l’offerta, aumentando i mercati di riferimento, governando il fenomeno turistico.
Per competenza dell’APT, è sul versante della promozione e dei mercati che maggiormente si sono concentrate le attenzioni strategiche e operative di questi anni, puntando a consolidare e migliorare la percezione della Basilicata e di Matera, e ampliando gli orizzonti del marketing letteralmente a livello globale. I risultati dei primi sette mesi del 2024 sostengono la bontà di queste scelte, confermando la tendenza degli ultimi anni, con qualche dato positivo in più.
Considerate le premesse, infatti, i primi sette mesi del 2024 ci restituiscono flussi ancora in crescita rispetto agli anni precedenti grazie agli arrivi e presenze dall’estero che hanno pienamente compensato i volumi venuti fisiologicamente meno dal mercato nazionale. Ciò vale soprattutto per la città dei Sassi, dove la quota internazionale ha superato in valore assoluto quella domestica. Dunque, se per la Basilicata turistica il 2019 aveva rappresentato l’apice di una crescita lunga un decennio, tanto da far prevedere una flessione se non addirittura un effetto bolla, si pensi invece che da gennaio a luglio di quest’anno le quote di turismo straniero sono aumentate del 60% come arrivi, e del 41% come presenze rispetto allo stesso periodo del 2019, recuperando così la flessione della quota nazionale. Per esser più chiari, è come se grazie ai mercati esteri e alla promozione ad essi rivolta, la Basilicata turistica oggi riceva un’attenzione pari a quella straordinaria dell’anno della Capitale Europea della Cultura, ma da parte di mercati con maggior potere di acquisto e disponibilità di spesa, tendenzialmente con una propensione al viaggio anche non in alta stagione.
Per raggiungere quest’obiettivo si è lavorato con strumenti ordinari e straordinari, come ad esempio il Piano Strategico di Marketing Turistico e il programma quadriennale Turismo Tutto l’Anno che, al suo interno, per la prima volta destìna una posta finanziaria esclusivamente alle attività per i mercati esteri. Conferenze, fiere, progetti speciali, collaborazioni e partnership strategiche, tra cui ricordiamo l’iniziativa con ENIT e Puglia Promozione per portare in Basilicata il World Tourism Award del gruppo Times; Roots-in la borsa internazionale del turismo delle origini, con ENIT e MAECI; la campagna di comunicazione in collaborazione con la New York University, per incontrare i gusti del pubblico della East Coast americana; la pubblicazione della prima guida Lonely Planet in lingua inglese, disponibile da qualche giorno in tutto il mondo, e di prossima presentazione ai tour operator e alla stampa degli Stati Uniti.
Proprio gli USA sono diventati in questi anni il nostro secondo mercato estero, con un incremento rispetto al 2019 del +67% di arrivi e del +51% di presenze: numeri in valore assoluto di poco inferiori a quelli del mercato francese, che anche nel periodo gennaio-luglio 2024 si conferma nostro primo mercato estero. Nelle aree interne, che invece sono sempre a forte prevalenza di flussi nazionali, i risultati dei primi mesi dell’anno ci mostrano un sistema che mantiene sostanzialmente i numeri del 2023, mentre la costa Ionica cresce allo stesso passo della regione, con una tendenza ad “allungare” la stagione anche grazie a programmi Regione-APT come Four Seasons per il sostegno alla destagionalizzazione. In questo inizio anno, torna ad essere positivo il dato di Maratea, con un +4% di arrivi e +15% di presenze rispetto ai primi sette mesi del 2023, in particolare con un numero di presenze quasi sovrapponibile a quello dello stesso periodo 2019. Un risultato non scontato, viste le difficoltà che deve affrontare la Perla del Tirreno a causa dei fenomeni ambientali degli ultimi anni, e con buona pace di qualche commentatore inopportuno di questi ultimi giorni.
Alti restano i livelli dei servizi e l’apprezzamento da parte dell’utenza; tra tutti, ricordiamo il presidio turistico “Basilicata Open Space” che fornisce informazioni in quattro lingue a oltre sessantamila turisti l’anno e che, da qualche giorno, si è arricchito di una stanza immersiva con un racconto emozionale dedicato ai parchi lucani.
Gli appuntamenti in corso e programmati per le prossime settimane vedono APT impegnata a promuovere l’offerta di turismo su vari fronti e con vari argomenti. Innanzitutto il turismo religioso, anche in proiezione all’anno giubilare, ha visto presente la Basilicata al Meeting di Rimini, per promuovere santuari e tradizioni, e i “luoghi dello Spirito” diffusi nel territorio regionale, anticipando un progetto sviluppato con le diocesi lucane. A settembre invece, riparte la promozione internazionale, con un roadshow per il mercato USA che vede coinvolti, oltre a ENIT, anche Eataly USA con l’Enoteca Lucana, Lonely Planet, la New York University, e il progetto Basilicate con la Federazione dei lucani in Nord America. A fine settembre invece ci si sposta sul versante giapponese, con Tourism Expo Japan, e su quello argentino con FIT Buenos Aires, in entrambi i casi insieme a ENIT.
Molto si è fatto e molto c’è ancora da fare, anche considerata la necessità di intervenire sul miglioramento dell’offerta, per rendere il sistema turistico regionale ancor più adeguato ai cambiamenti in corso e alle sfide di un mercato sempre più competitivo. Un sistema turistico regionale che, ricordiamo sempre, è apprezzato per la professionalità e la passione di operatori in grado di trasmettere, con il loro lavoro, la qualità e i valori dell’accoglienza lucana.
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