Strutture ricettive, La Basilicata nella banca dati nazionale per ottenere il Cin

Strutture ricettive, La Basilicata nella banca dati nazionale per ottenere il Cin. Gli operatori hanno tempo fino alla fine di ottobre. Dal primo novembre scatteranno le sanzioni

Dal 28 agosto anche la Basilicata è presente nella banca dati nazionale delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve e per finalità turistica (BDSR) realizzata dal Ministero del Turismo in collaborazione con le Regioni.

Pertanto anche i titolari delle strutture ricettive lucane, accedendo alla banca dati nazionale, potranno ottenere il Cin, il Codice identificativo nazionale, che dovrà essere esposto obbligatoriamente all’esterno delle strutture e utilizzato a fini promozionali.

Per ottenere il CIN è necessario preventivamente essere iscritti nell’anagrafe del sistema ricettivo della Basilicata, iscrizione che può avvenire seguendo le istruzioni presenti sul sito www.aptbasilicata.it.

Il CIN è il Codice identificativo nazionale assegnato dal Ministero del Turismo tramite apposita procedura automatizzata, e su richiesta degli obbligati, alle unità immobiliari ad uso abitativo oggetto di locazione per finalità turistiche, a quelle destinate alle locazioni brevi, oltre che alle strutture turistico-ricettive alberghiere ed extralberghiere.

Gli operatori hanno tempo fino alla fine di ottobre per mettersi in regola. Dal primo novembre 2024 scatterà la fase sanzionatoria.

Sul sito www.aptbasilicata.it è possibile trovare tutte le informazioni riguardanti le procedure per mettersi in regola e i contatti a cui rivolgersi per ottenere maggiori informazioni.

“L’introduzione del Cin – commenta il direttore generale di Apt Basilicata, Antonio Nicoletti – è una innovazione attesa da tempo. Gli uffici preposti di Apt Basilicata sono a disposizione degli utenti per accompagnare il sistema turistico ricettivo lucano in questa importante fase di transizione. Raccomandiamo la massima attenzione da parte di tutti per raggiungere con questa notizia anche quanti rientrino nelle cosiddette categorie degli “affitti brevi”, che ai sensi della normativa nazionale dovranno obbligatoriamente iscriversi alla banca dati”.

 

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